I tecnici che fanno parte del fronte antidiscarica sono di parere opposto «Situazione di pericolo»

Non c’e rischio frana, a Chiaiano analisi ok

Via libera alla cava, la struttura è impermeabile. Oggi vertice con l’Arpac, lo staff di Bertolaso e i comitati di zona
17 giugno 2008 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

Esistono soluzioni tecniche per garantire l’impermeabilizzazione e la stabilità della cava di Chiaiano. Lo hanno stabilito gli esperti dello staff di Bertolaso e i tecnici dell’Arpac, guidati da Luciano Capobianco. I dati saranno discussi oggi alle 17 nel corso dell’incontro, che lo staff di Bertolaso definisce «interlocutorio», con gli esperti nominati dai comitati e dalle amministrazioni comunali contrarie all’apertura della discarica: Cosimo Barbato, Franco Ortolani, Aldo Loris Rossi e Giovanni De Medici, Angelo Spizuoco. Nei giorni scorsi era già stato stabilito che la falda acquifera si trova a più di cento metri dal fondo della cava, gli ulteriori rilievi hanno dimostrato che non esistono insormontabili problemi di franosità e permeabilità. Perciò entro la fine della settimana dovrebbe essere scritta la parola fine a una vicenda che mobilita la zona nord, da Chiaiano a Marano a Mugnano, ormai da settimane e che ha visto scendere in capo lo stesso presidente del consiglio che ha più volte dichiarato: «La discarica di Chiaiano si deve aprire». E ora i risultati delle analisi del territorio sembrano dargli ragione. I rilievi dell’Arpac, che ha svolto prove di permeabilità sui pozzi esistenti e prove tecniche nel sito (utilizzando anche il laser scanner e i rocciatori), confermerebbero il verdetto di Ernesto Cravero, perito dell’Arciconfraternita dei Pellegrini, proprietaria della cava, che già nei gironi scorsi aveva sostenuto: «Non ci sono problemi di impermeabilità né di frane, piuttosto non credo che il sito ce la faccia a contenere 700mila tonnellate di rifiuti». Ma anche questo problema potrebbe essere risolto, come quelli relativi all’impermeabilizzazione e alla franosità della cava. Si tratterebbe, insomma, solo di scegliere i sistemi più adeguati e i migliori sono evidentemente i più cari. La scelta, alla fine, avverrà anche sul parametro della convenienza. All’incontro di oggi parteciperanno, però, anche i tecnici nominati dai comitati antidiscarica, che muoveranno, è prevedibile, non poche obiezioni. Di parere opposto ai tecnici di Bertolaso è l’ingegnere Angelo Spizuoco, uno dei tecnici scelti dai comitati antidiscarica che dal sito del Comune di Marano spiega: «Esiste una situazione di pericolo che riguarda le intere pareti tufacee sotto l’aspetto globale, cioè che non riguarda il singolo blocco che potrebbe staccarsi, ma un crollo che potrebbe quantificarsi anche in migliaia di metri cubi di roccia». Del resto già nei giorni scorsi gli esperti antidiscarica hanno sottolineato la vicinanza di Cupa del Cane, il sito prescelto, con aree densamente abitate (e in particolare con gli ospedali) e la difficoltà di arrivare alla cava attraverso una via, Santa Maria del Cubito, che collega l’intera zona nord alla città.

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