Allarme rifiuti: 15mila tonnellate da imballare
Una corsa contro il tempo per «imballare» e smaltire all`estero 15mila tonnellate di rifiuti. Si avvicina ü momento dello stop tecnico per il termovalorizzatore di Acerra, e dopo le prime avvisaglie post-Capodanno Comune e Provincia stanno predisponendo il piano per evitare nuove emergenze legate a un blocco dell`impianto che, a partire dagli ultimi dieci giorni di febbraio, durerà circa tre settimane. La strada è quella già sperimentata delle navi verso l`Olanda. La Sapna, società della Provincia addetta alla gè stione del ciclo dei rifiuti, è già pronta ad organizzare i trasferimenti, su cui domani è prevista una riunione operativa convocata dall` assessore Giuseppe Caliendo. I fondi ci sono, ma la vera incognita è sui tempi di confezionamento dei carichi. Il momento più critico per lo smaltimento della spazzatura di Napoli e provincia dovrebbe coincidere con la data del 20 febbraio, in cui è previsto l`inizio del lavoro di manutenzione del termovalorizzatore. Da quel frangente, per circa venti giorni, mancherà la naturale destinazione perla Frazione secca tritovagliata (Fst). Da quil`esigenza di un`altra meta considerato che il secco equivale a circa il 40% della produzione totale di rifiuti. Il mare sembra già attendere, come annunciato nei giorni scorsi dall`amministrazione comunale e come confermato dagli «esecutori» di Sapna: «La sospensione del funzionamento dell`impianto diAcerra, prevista per il 20 di febbraio, ci metterà in condizione di dover smaltire in modo alternativo almeno 15mila tonnellate di frazione secca tritovagliata - spiega l`amministratore unico della società provinciale Enrico Angelone - Allo stato attuale, secondo tutti i calcoli già effettuati, la possibilità più conveniente è quella offerta dal trasporto via mare, che comporterà un costo di 110 euro a tonnellata. Basti pensare che il trasporto via terra m qualsiasi altra destinazione verrebbe a costare 140 euroatonnellata». Facendo le dovutemoltìplicazioni, per le nuove spedizioni in Olanda serviranno 1 milione e 650mila euro. Fondi che, assicura Angelone, «ci sono», ma il vero problema sarà dettato dai tempi di smaltimento: «Il pun to è questo, la Frazione Secca Tritovagliata, se trasportata in nave, va prima confezionata in "balle" - spiegaancoral`amministratore di Sapna - Il lavoro di confezionamento andrà fatto negli stessi giorni di raccolta all`interno degli impianti Stir di Giugliano e Caivano, ma sinceramente non so se si riuscirà ad effettuarlo giorno dopo giorno senza evitare accumuli temporanei. Al momento è molto difficile». Secondo le stime della Sapna, per evitare intasamenti degli Stir, nel periodo tra fine febbraio e metà marzo dovrebbero salpare da Napoli almeno due navi a settimana, visto che ognuna può trasportare circa 3mila tonnellate di rifiuti. «Realisticamente dovrà essere predisposta un`area di stoccaggio provvisorio ad hoc - chiude Angelone - il confezionamento dei carichi richiederà sicuramente un po` di tempo in più rispetto a quando i rifiuti vengono caricati "sciolti" sui camion». Allo stato attuale non ci sono, dunque, alternative allenuove "crociere", anche perché lafrazione solitamente smaltita adAcerra non può essere destinata ad un impianto di tipologia diversa. I costi non risulteranno maggiorati rispetto a quando si è fatto ricorso a trasferimenti in altre regioni, ma per un risparmio definitivo occorreranno nuove soluzioni. «Gli Enti di riferimento ci chiedono di ridurre al minimo i costi di gestione, ma al momento possiamo agire solo su quelli interni alla società - chiarisce il numero uno di Sapna - basti pensare che abbiamo taglia to tutte le consulenze esteme e annullato alcune assunzioni illegittime. E personalmente, mi consentirà la battuta, non ho carte di credito e non chiedo rimborsi. Detto ciò, per diminuire la spesa per lo smaltimento servono impianti. Benissimo i progetti per quelli di compostaggio perla Differenziata, ma a mio avviso oggi non si possono ancora scartare nuovi termovalorizzatori, in primis per smaltire le vecchie eco balle».