Rifiuti, stangata Tares 80 euro in più a famiglia

La tassa sostituisce la Tarsu. Si paga anche l`illuminazione pubblica
15 gennaio 2013 - Valerio luliano
Fonte: Il Mattino

Un nuovo balzello grava sui bilanci dei contribuenti napoletani. Dal 1 gennaio 2013, è entrata in vigore la Tares, tassa sullo smaltimento dei rifiuti che ha mandato in soffitta l`odia tissima Tarsu. Il tributo per l`immondizia presenta alcune novità ed un`assoluta certezza: inciderà - rispetto al precedente - in modo più netto sui conti delle famiglie. Ammonterà a 80 euro medi, secondo un`indagine del Centro studi della Uil, il rincaro determinato dalla Tares. Un aggravio ulteriore rispetto alla salatissima Tarsu 2012, che ha pesato sui napoletani per 427 euro medi, secondo una simulazione effettuata dal servizio politiche territoriali del sindacato. La tassa comunale sui rifiuti arriverà, dunque, ad un importo medio di 507 euro annui, consolidando il triste primato partenopeo in Italia, relativamente ai costi per i contribuenti dello smaltimento. Esaminiamo nei dettagli come si determinerà il nuovo aumento. La Tares 2013 si differenzia dalla vecchia tassa innanzitutto per due aspetti. m primo luogo, i cittadini dovranno coprire al cento per cento il costo del servizio per le utenze domestiche sostenuto dai Comuni, mentre con laTarsu la copertura si aggirava intor no all`80%. La novità awà un prezzo aggiuntivo per i contribuenti - secondo i calcoli della Uil - di 53 euro medi, rispetto alle vecchie tariffe. Inoltre, la Tares servirà a finanziare anche il costo dei «servizi indivisibili» forniti dall`amministrazione, ovvero una serie di voci che vanno dalTillummazione pubblica alla manutenzione delle strade, dalla polizia locale al verde. Un indispensabile «extra» che Palazzo San Giacomo - come tutti gli altri municipi italiani - sarà costretto a coprire imponendo ai cittadini una sovrattassa di 30-40 centesimi per metro quadro dell`abitazione di residenza. Secondo lo studio della UIL, i «servizi indivisibili» costeranno 27 euro per un nucleo familiare medio. Un surplus che, aggiunto ai 53 euro precedenti, determinerà appunto un costo di 80 euro medi in più, rispetto alla Tarsu 2012. Una vera e propria stangata per migliaia di famiglie. Tuttavia, la legge prevede la possibilità di sconti in alcuni casi, come per l`immobile con un solo occupante o per le abitazioni tenute per un uso limitato e stagionale. Ma anche gli eventuali benefici peraltro riguardanti categorie poco numerose - non attenuano le conseguenze di un`imposta tanto più pesante in Campania, a causa dell`atavica precarietà del dclo di smaltimento dei rifiuti. Da un`indagine dell` Ancot (Associazione nazionale consulenti tributan), si evince che proprio i campani pagheranno le quote procapite più alte. Centosessanta euro per residente, calcolando solo i costi dello smaltimento e tralasciando quelli per i «servizi indivisibili». Una cifra quasi doppia, rispetto ai 95 euro della media nazionale, e che aumenta enormemente a Napoli. «L`imposta - fanno sapere dall`associazione metterà ancora di più a dura prova i bilanci delle famiglie e delle aziende. Tra queste ultime gli aumenti potranno essere anche superiori del 50% rispetto a quanto pagavano con la Tarsu e soprattutto per quelle che operano nei settori dell`ortofrutta, bar, mense e ristoranti». I costi altissimi La Tares è già in vigore in molte città italiane. Entro marzo il nuovo sistema tariffario andrà a regime. La nuova tassa presuppone che il gettito tributario copra intermente i servizi di raccolta e smaltimento. della Tares sono nel mirino anche della Federconsumatori, secondo cui già con la Tarsu, a Napoli, le tariffe sono aumentate di oltre il 100% negli ultimi dieci anni. «Con la nuova tassa - spiega il presidente regionale Rosario Stomaiuolo - diventa sempre più importante che, soprattutto a Napoli, vengano emanate disposizioni che ne regolamentino l`applicazione, tenendo conto delle diverse situazioni socio - economiche m cui versano i contribuenti».

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