Balduzzi, tumori e rifiuti: l`ira di De Magistris
NAPOLI - lI giorno dopo le dichiarazioni del ministro Balduzzi, non si placano le polemiche, ne da parte dei tecnici che dei politici. E non basta la rassicurazione che "il Ministero della Salute lavorerà con il ministero dell`Ambiente per bonificare i territori" e che presto arriveranno dei soldi per un grande progetto di biomonitoraggio. Ormai Balduzzi la frittata l`ha fatta e aver negato il nesso tra rifiuti e tumori ha fatto andare su tutte le furie ogni singolo campano. "La scienza non può essere piegata alle volontà politiche - ha detto il sindaco di Napoli Luigi De Magistris - o meglio alla volontà della politica di sentirsi deresponsabilizzata rispetto a un dramma che, essendo in primis umano, ci chiama tutti al dovere di una risposta. La comunità scientìfica ha già dimostrato il nesso di causalità` fra sversamento di rifiuti tossici e industriali in alcune aree della Campania e l`incidenza delle patologie tumorali, nascondersi dietro la mancanza di certezze da parte della scienza (una mancanza presunta poiché la stessa scienza, infatti, ha dimostrato il contrario) è un atto offensivo verso le cittadine e i cittadini di questa terra che, non solo tra Casería e Napoli nord, si sono ammalati e si ammalano, sono morti e muoiono a causa di una verità` ormai diventata storia: la trasformazione della Campania in uno sversatoio a cielo aperto di rifiuti industriali e tos sici, provenienti anche e soprattutto dal Settentrione, trasformata in una mega discarica del paese intero". Il Comune di Napoli ha istituito un osservatorio oncologico relativo alle varie municipalità e intende dedicare una seduta monotematica dello stesso Consiglio comunale proprio a questo tema. "Caro ministro Balduzzi, quando ritornerà qui, nei prossimi giorni, come da Lei annunciato, la prego di lasciar perdere gli stili di vita, per concentrarsi solo sulla vita che lo Stato deve tutelare - ha concluso De Magistris - Un primo passo per farlo sarebbe quello di cominciare a dire e a dirci la verità ". In realtà ieri c`è stato un timido tentativo del Ministro della salute di correggere il tiro, sottolineando la non esclusione di nessi di causalità tra tumori e rifiuti: "Non ci sono studi, ma non mi sento di escludere la possibilità che possa esserci una certa influenza ", ha detto in un convegno. Ciò ha fatto balzare dalla sedia i Medici per l`Ambiente: "Ribadiamo che le molteplici valutazioni osservazionali messe in campo da un gran numero di medici di famiglia ci dicono che sono le cause dell`inquinamento ambientale ad essere responsabili dei tumori in Campania. Ma prendiamo atto come il ministro Balduzzi stia ritrattando in parte l`incauta attribuzione fatta in precedenza che vedeva al primo posto i generici stili di vita della popolazione campana ", ha affermato Gaetano Rivezzi, coordinatore regionale per la Campania dell`Associazione italiana medici per l`ambiente. Una sola voce si è levata a difesa del ministro. Quella di Marco Salvatore, direttore del dipartimento Diagnostica per immagini e radioterapia dell`Università Federico 11 di Napoli: "L`inquinamento da rifiuti in Campania è certamente un problema grave che va affrontato con urgenza. I veleni sprigionati e sversati nell`ambiente sono sicuramente dannosi per la salute dei cittadini. Ma, al momento, non mi risulta che ci sia un solo studio scientifico che dimostri con dati certi che l`emergenza rifiuti sia la causa principale dell`aumento dei tumori. Se qualcuno ha pero` dati scientifici diversi, li renda noti. Sono pronto a cambiare idea ".