Pescispada e camere da letto: in strada sversano di tutto
L`Asia, società che gestisce la raccolta dei rifiuti a Napoli ha confezionato un vero e proprio dossier. Dimostra rincivilita dei napoletani che con l`immondizia non rispettano le regole: quelle degli orari e dei luoghi del conferimento, quelle della differenziata e quelle delle isole ecologiche. Il comportamento sbagliato dei cittadini contribuisce ad aggravare la crisi del settore rifiuti. Proprio ieri l`Asia ha licenziato per assenteismo quattro suoi dipendenti. Intanto ad Acerra l`inceneritore festeggia il record di produzione con 612 mila tonnellate bruciate nel 2012. A febbraio però l`impianto si fermerà per 15 giorni, causa manutenzione.
NAPOLI — Periferia est, Ponticelli. La macchina fotografica immortala il lancio in corsa da un ciclomotore di due sacchetti della spazzatura. Conducente e passeggero, va da sé, sono entrambi senza casco. Gettano l`immondizia dove capita, come fosse la cosa più naturale del mondo, e vanno via.
Indifferenti. La foto è una di quelle - decine - del dossier redatto da Asia sugli sversamenti illeciti in città. A guardarle viene alla mente Leonia, la città invisibile di Calvino che ogni mattina rifa se stessa e getta via quel che ha utilizzato nella giornata precedente, fino ad essere sommersa dalla sua stessa spazzatura. Oppure, il pensiero corre alle rivolte dei giorni bui della crisi rifiuti, quando popolane e masanielli inveivano contro la spazzatura, contro il Comune, contro chiunque tranne che contro la maleducazione e l`assenza di senso civico dei propri concittadini. Sotto proletari o buoni borghesi. Giovani od anziani non fa differenza. Molte foto risalgono alla scorsa estate e sono state scattate in prima persona da Raffaele Del Giudice, il presidente di Asia, storico esponente di Legambiente.
Sono foto che certo non devono far dimenticare le inadeguatezze istituzionali, i ritardi (il porta a porta riguarda ancora una parte limitata di Napoli; la città ancora non ha neppure un impianto di compostaggio od un digestore anaerobico, controlli e sanzioni sono al momento sporadici ed inadeguati), ma che testimoniano quanto ancora debba crescere la sensibilità di molti napoletani in materia di gestione dei rifiuti. Scorrere le immagini significa dunque intraprendere un viaggio dell`assurdo. Prima tappa: Posfflipo. Nella campana per la raccolta della plastica e dell`alluminio spunta una testa di pescespada. Fuorigrotta, pochi metri prima di imboccare la galleria che conduce a piazza Sanna2aro: qualcuno ha lasdato in strada una intera camera da letto. «Per portare via tutto quel materiale — ricorda Del Giudice — il nostro camioncino ha impiegato tre ore».
Bagnoli, la pista ciclabile: proprio davanti alla campana per il vetro ecco un cumulo di spazzatura. C`è di tutto, dal cartone unto della pizza agli scarti alimentari, fino ad una cassetta di legno per la trutta. A Cavalleggeri d`Aosta ecco una mamma che svuota l`auto davanti agli occhi della figlia. Medesima strada: un uomo corpulento deposita nell`erba scarti dell`edilizia.
Non lontano, via Cassiodoro è un serpentone di materiali di ogni genere depositati all`estemo dei cassonetti Dalla parte opposta della città, al Centro Direzionale, identico scenario. «Durante gli appostamenti — racconta il presidente di Asia — mi è arrivato perfino un sacchetto dell`immondizia in testa. Ho scoperto che un negozio di articoli di cancelleria sversava direttamente dall`alto». Ancora Ponticelli, via Wolf. Ecco un signore in ciabatte e borsa a tracolla che deposita la spazzatura sul ciglio della strada, m pieno giorno.
E` un malcostume che non conosce barriere geografiche. Se in periferia si manifesta con discariche a cielo aperto, in centro si caratterizza per l`abitudine di abbandonare buste e materiali all`esterno delle campane. «Comportamento quest`ultimo», avverte Del Giudice, «che di fatto
vanifica il riciclo. Le campane sono svuotate da mezzi con un solo dipendente a bordo, che le sollevano con un braccio meccanico. Quel che non si getta nei contenitori non è prelevato». Altra abitudine errata: molti negozianti, invece di sistemare i cartoni ri piegati nei punti previsti, li gettano nei cassonetti. «Doppio danno», sottolinea il presidente di Asia. «Ï cartone si sporca e non può essere riciclato. Ð suo volume riempie il cassonetto e sottrae spazio all`indifferenziato». C`è poi il paradosso delle isole ecologiche. Sono 4: via Salgari (Ponticelli), via Gatto (Colli Aminei), via Ponte della Maddalena (Porto), viale della Resistenza (Scampia). «Alcuni di essi, per esempio quello al porto» sottolinea Del Giudice «sono quasi sempre deserti». Si sversa ovunque, insomma, tranne che dove si dovrebbe. La soluzione? Dice Del Giudice: «Estendere i quartie ri serviti dal porta a porta, insistere con l`educazione ambientale, effettuare controlli ed irrogare sanzioni. Su questo ci stiamo attrezzando insieme al Comune».