Caos Asia, a rate i stipendi dei dipendenti
«I lavoratori Asia difendono lo stipendio»: lo striscione è comparso ieri manina davanti al portone del Municipio. I dipendenti della partecipata del Comune che provvede alla raccolta dei rifiuti sono in agitazione perché non avranno tutte le spettanze entro la data prevista: il 31 dicembre. Per lunedì, infatti, troveranno in banca solo il trenta per cento del dovuto: il resto arriverà, garantisce l`azienda entro l`8 gennaio. Cionostante si continua a raccogliere la spazzatura e la città dovrebbe restare pulita. Dovrebbe, salvo imprevisti. «Ringraziamo i sindacati e i lavoratori tutti per lo spirito di collaborazione dimostrato finora - dice il presidente dell`azienda - Nonostante le difficoltà i soldi arriveranno e gli stipendi saranno pagati per intero subito dopo l`Epifania». Anche questo mese, dunque, l`Asia farà i salti mortali per rispettare gli impegni presi con i propri dipendenti. Resta aperto, però, il problema di fondo evidenziato anche nella relazione degli ispettori che hanno setacciato i conti del Comune: dal 2009 per raccogliere l`immondizia si spende più di quello che si incassa. Per tré motivi. Il primo: la Tarsu viene tenuta bassa e quindi i soldi incassati non coprono le spese della raccolta e dello smaltimento come è invece previsto dalla legge. Il secondo: dal conteggio della tassa vengono sottratte le spese per lo spazzamento che invece secondo gli 007 del governo andrebbero addizionate. Il terzo: almeno il trenta per cento dei cittadini non paga e solo la metà del dovuto viene recuperata negli anni successivi. Il danno provocato all`erario dalla sottostima della Tarsu dal 2009 a oggi ammonta, secondo gli ispettori, a 88 milioni di euro. Mala cifra, se non ci sarà un`inversione di tendenza, è destinata a salire. Il buco nelle finanze di Asia è di 175 milioni. Settantacinque milioni sono dovuti alle imprese appaltatrici. Cento alle banche. Su questi ogni anno la partecipata paga 4 milioni di euro. Così i debiti producono nuovi debiti e a pagare saranno le generazioni future. Il Comune non ha mai firmato un contratto di servizio con la sua partecipata e ha continuato a certificarne i bilanci senza però versare i canoni preventivati. Ora si sta tentando di rimediare. Il vicesindaco Tommaso Sodano ieri ha spiegato in un comunicato: «Si sta lavorando alla stesura del contratto di servizio in modo da garantire maggiore efficienza ai cittadini. Il contratto di servizio consentirà inoltre di affrontare in modo più concreto anche i possibili futuri cambi di competenza nel ciclo dei rifiuti campano». Il Comune «Spettanze complete 1`8 gennaio» Per ora nessuna interruzione del servizio Ma il problema di fondo non è facile da risolvere: l`Asia spende circa 185 milioni all`anno e ü Comune ne versa meno di 160. Così la voragine nei contisi allarga. I costi maggiori sono quelli del personale: la partecipata è nata nel Duemila assorbendo comunali, dipendenti degli appaltatori e più di 1000 Lsu. E non solo: anche se il numero complessivo degli addetti è diminuito di 600 unità gli ispettori notano che negli ultimi quattro anni ci sono state due nuove ondate di assunzioni (imposte dalla legge e da patti sindacali) che hanno fatto entrare in azienda 673 nuovi dipendenti. Per tentare di allegerire i conti l`am ministrazione ha ceduto alla sua partecipata due immobili. Spiega Sodano: «È stata approvata, in occasione della giunta di venerdì, una delibera di proposta al Consiglio comunale per il conferimento di due immobili comunali ad Asia per utilizzarli come sedi aziendali. Ad oggi la società partecipata paga un fitto di oltre 300.000 euro: con queste nuove sedi, quindi, si permetterà di ottimizzare le spese della stessa azienda. Tale operazione è in linea con il percorso di ottimizzazione della spesa che, nonostante la difficile situazione ereditata, si sta compiendo in vista del piano dirientro da approvare nel 2013»