Inceneritore tra via Brecce e via Imparato lunedì l´annuncio ufficiale per Napoli est
18 giugno 2008 - Ottavio Lucarelli
Fonte: Repubblica Napoli
L´inceneritore a Napoli orientale sui terreni del triangolo ex area industriale-Barra-Ponticelli in una zona delimitata a Sud est da via Brecce e da via Ferrante Imparato dove ieri mattina sono cominciati i rilievi dei tecnici.
Primi rilievi, primi test per un impianto che sarà costruito a Napoli Est dove ci sono tutti gli strumenti urbanistici ma anche i collegamenti e le infrastrutture per una scelta che il Comune consegnerà all´inizio della prossima settimana nelle mani del sottosegretario ai rifiuti Guido Bertolaso accompagnandola con approfondite relazioni urbanistiche e tecniche.
Inceneritore a Napoli Est e via ai rilievi sui suoli dopo un vertice tra il sindaco Rosa Russo Iervolino e il suo vice Tino Santangelo con la supervisione di Roberto Giannì, direttore dell´ufficio urbanistico comunale, che ha verificato i terreni compatibili da utilizzare senza intaccare le complicate regole del nuovo piano regolatore costate quindici anni di studi e di delibere rompicapo.
Il sindaco aveva avvisato tutti in mattinata a Palazzo San Giacomo: «Rispetteremo la scadenza del 23 giugno nell´indicazione dell´area dove dovrà sorgere il futuro termovalorizzatore di Napoli città». Termine fissato dal premier Silvio Berlusconi all´insediamento napoletano del Consiglio dei ministri e ribadito qualche giorno dopo dal sottosegretario Guido Bertolaso, vecchio amico della Iervolino. «Sabato prossimo è San Luigi ed è una mezza festa - scherza la Iervolino - ma lunedì daremo l´atteso verdetto».
Verdetto che in realtà è già stato emesso, anche se non ancora ufficialmente, lavorando su aree urbanisticamente compatibili ma comunque da bonificare. In linea, anche se con qualche mese di ritardo, con il meccanismo già avviato a Salerno dal sindaco Vincenzo De Luca che ha scelto aree comunali da ripulire e riconvertire. Napoli e Salerno due dei quattro tasselli del piano per lo smaltimento dei rifiuti in Campania che prevede altri due termovalorizzatori ad Acerra (in costruzione ma bloccato) e Santa Maria la Fossa.
«A Napoli Est - ha confermato il direttore Giannì al sindaco e al vice Santangelo - ci sono spazi sufficienti e strumenti urbanistici che già consentono di costruire l´inceneritore». Aree a sufficienza, in sostanza, tecnicamente destinate nel Piano regolatore a "beni e servizi" o comunque a "grandi impianti tecnologici". Un´area compresa tra i dieci e i quindici ettari per un termovalorizzatore che, in ogni caso, sarà più piccolo rispetto all´impianto costruito per metà ad Acerra.
«Un´area tra dieci e quindici ettari è sufficiente» conferma Giannì. Un´area su suoli industriali da riconvertire per costruire un inceneritore modello Brescia ma con un occhio al super impianto realizzato sulla costa di Barcellona. Proprio l´annunciato viaggio in Lombardia slitterà però anche per questioni di bilancio. «Non mettetevi a ridere - ha detto Rosa Russo Iervolino - ma il biglietto aereo per Brescia costa 250 euro e l´assessore al bilancio Enrico Cardillo sta cercando la possibilità per lo stanziamento del denaro necessario. Ci andremo prima o dopo il termine di scadenza previsto dal decreto del governo perché vogliamo comunque rassicurare i presidenti di Municipalità e i capigruppo del Comune sulla sicurezza dell´impianto che andiamo a realizzare».
Inceneritore a Napoli Est e via ai rilievi sui suoli dopo un vertice tra il sindaco Rosa Russo Iervolino e il suo vice Tino Santangelo con la supervisione di Roberto Giannì, direttore dell´ufficio urbanistico comunale, che ha verificato i terreni compatibili da utilizzare senza intaccare le complicate regole del nuovo piano regolatore costate quindici anni di studi e di delibere rompicapo.
Il sindaco aveva avvisato tutti in mattinata a Palazzo San Giacomo: «Rispetteremo la scadenza del 23 giugno nell´indicazione dell´area dove dovrà sorgere il futuro termovalorizzatore di Napoli città». Termine fissato dal premier Silvio Berlusconi all´insediamento napoletano del Consiglio dei ministri e ribadito qualche giorno dopo dal sottosegretario Guido Bertolaso, vecchio amico della Iervolino. «Sabato prossimo è San Luigi ed è una mezza festa - scherza la Iervolino - ma lunedì daremo l´atteso verdetto».
Verdetto che in realtà è già stato emesso, anche se non ancora ufficialmente, lavorando su aree urbanisticamente compatibili ma comunque da bonificare. In linea, anche se con qualche mese di ritardo, con il meccanismo già avviato a Salerno dal sindaco Vincenzo De Luca che ha scelto aree comunali da ripulire e riconvertire. Napoli e Salerno due dei quattro tasselli del piano per lo smaltimento dei rifiuti in Campania che prevede altri due termovalorizzatori ad Acerra (in costruzione ma bloccato) e Santa Maria la Fossa.
«A Napoli Est - ha confermato il direttore Giannì al sindaco e al vice Santangelo - ci sono spazi sufficienti e strumenti urbanistici che già consentono di costruire l´inceneritore». Aree a sufficienza, in sostanza, tecnicamente destinate nel Piano regolatore a "beni e servizi" o comunque a "grandi impianti tecnologici". Un´area compresa tra i dieci e i quindici ettari per un termovalorizzatore che, in ogni caso, sarà più piccolo rispetto all´impianto costruito per metà ad Acerra.
«Un´area tra dieci e quindici ettari è sufficiente» conferma Giannì. Un´area su suoli industriali da riconvertire per costruire un inceneritore modello Brescia ma con un occhio al super impianto realizzato sulla costa di Barcellona. Proprio l´annunciato viaggio in Lombardia slitterà però anche per questioni di bilancio. «Non mettetevi a ridere - ha detto Rosa Russo Iervolino - ma il biglietto aereo per Brescia costa 250 euro e l´assessore al bilancio Enrico Cardillo sta cercando la possibilità per lo stanziamento del denaro necessario. Ci andremo prima o dopo il termine di scadenza previsto dal decreto del governo perché vogliamo comunque rassicurare i presidenti di Municipalità e i capigruppo del Comune sulla sicurezza dell´impianto che andiamo a realizzare».