Rifiuti radioattivi, l’Esercito ferma i veleni
Bendaggi, lacci emostatici e per la terza volta iodio 131: il team del sottosegretario Guido Bertolaso ha bloccato due camion provenienti dai siti di stoccaggio di Acerra (dove arrivano i mezzi dei Comuni della provincia e anche quello di Napoli), che stavano per sversare nella discarica appena aperta a Savignano Irpino. È la terza volta nel giro di nove giorni che nei rifiuti vengono trovate sostanze radioattive: il 6 giugno un carico inviato in Germania è stato bloccato ad Amburgo, il 9 elementi radioattivi sono stati individuati in un treno in partenza da Marcianise, ieri mattina i camion sono stati fermati all’ingresso dell’impianto di contrada Pustarza dai militari che li controllavano con i geiger. I due compattatori sono stati sequestrati dal vicequestore Gaetano Froncillo che dirige il commissariato di Ariano Irpino. Sono poi interventuti i vigili del fuoco e i tecnici dell’Arpac che hanno avviato l’analisi merceologica. Intanto è scoppiata un altro piccola polemica: mentre lo staff di Bertolaso parlava di rifiuti ospedalieri con una «lieve anomalia rispetto al parametro della radioattività», il direttore dell’impianto, Liberato Imperato, parlava di un equivoco e spiegava: «Nei camion bloccati non c'è traccia di materiale radioattivo come ha peraltro verificato il nucleo del genio dell’Esercito a cui è affidato questo specifico controllo». Pochi minuti dopo la smentita del generale Giannini, responsabile del settore tecnico-operativo-impiantistico della struttura del sottosegretario Bertolaso: «Nei rifiuti c’erano tracce di materiale radioattivo, in particolare di iodio 131». E poi chiariva: «All’ingresso della discarica abbiamo disposto controlli con gli intensimetri, particolari congegni che servono proprio a scoprire carichi tossici. Questa mattina, durante le verifiche, abbiamo rilevato in un carico con dei rifiuti ospedalieri tracce radioattive di iodio 131». A quel punto si è deciso che il carico sarà rimandato al sito di trasferenza di Pantano d’Acerra, per consentire ai vigili del fuoco di effettuare ulteriori controlli e cercare di risalire al responsabile dello sversamento per denunciarlo alla magistratura. Lo iodio 131 andrebbe smaltito con la procedura prevista per i rifiuti ospedalieri speciali, ed è utilizzato dai reparti ospedalieri e dagli studi privati specializzati in medicina nucleare. Lo sversamento dei rifiuti ospedalieri, e di quelli speciali in generale, è uno dei settori che fa volare il business criminale. E infatti ieri in Irpinia sono stati bloccati quaranta quintali di rifiuti pericolosi. Il carico era trasportato da due tir provenienti dalla provincia di Foggia e diretti in Alta Irpinia. Per sfuggire ai controlli i due conducenti, entrambi pregiudicati e residenti a Cerignola, stavano transitando sulla dismessa statale dell'Ofantina, quando sono stati fermati a un posto di blocco. I due autisti non hanno voluto fornire spiegazioni sul carico: sono stati individuati materiale ferroso, batterie esaurite, profilati di eternit, scarti di rame. Eliminare legalmente una tonnellata di materiale definito speciale costa intorno ai mille euro a tonnellata, quattro volte quello che si spende per la spazzatura raccolta in città. È evidente, quindi, che mischiare sacche di sangue o, peggio, residui di iodio, con la spazzatura depositata nei cassonetti, è un lavoro che rende. E che quindi attrae i clan. Per eliminare i rifiuti speciali le aziende ospedaliere o gli studi radiologici si affidano a ditte private che devono fornire bolle di consegna. Le strade della truffa sono due: o la ditta si limita a buttare il materiale pericoloso nei cassonetti e fornisce ricevute false, o, in accordo con l’impianto di destinazione, consegna solo una parte del materiale ricevuto e fattura per l’intero importo. Per fermare il traffico illecito lo scorso aprile l’Arpac (direttore Luciano Capobianco) e l’Ambra (centro di competenza regionale rischio ambientale) hanno consegnato alla Regione un piano di gestione dei rifiuti speciali che, però, per il momento resta fermo.