MINACCIA UE IL MINISTERO: «IL PIANO C'È MA IL PARLAMENTO LATITA». SI PENSA AD UN DECRETO

Rifiuti, verso una multa da 300 milioni

18 dicembre 2012 - Piero Piras
Fonte: Roma

NAPOLI. Ci risiamo, dall`Unione europea il nuovo richiamo per le "lacuni" in materia ambientali. Centinaia di milioni di euro di multa per l`incapacità di gestire in modo adeguato i rifiuti, da Roma a Napoli, passando per le 214 discariche non a norma sparse sul territorio italiano. Sono quelli che, dopo anni di rimpalli con Bruxelles, l`Italia potrebbe vedersi chiedere nei prossimi mesi se non verranno presi «provvedimenti urgenti». Ad onor del vero va detto che la Uè procede in modo "confusionale", intervenendo con una sorta di continue proroghe e non pronunciando mai una parola netta sullo stato d`avanzamento dei lavori ed interventi chiesti.
Comumque l`allarme lanciato dal ministro all`Ambiente Corrado Clini che, dopo aver incontrato il commissario Uè Janez Potocnik, ipotizza la possibilità di un «decreto ad hoc per evitare di pagare le sanzioni».
Decreto che potrebbe essere emanato «anche dopo lo scioglimento delle Camere». Il problema, infatti, ha spiegato Clini, è che il governo aveva «in mente alcune misure che però il Parlamento non potrà approvare se sarà sciolto prima». In realtà le due Camere finora hanno latitato.
Diversi i nodi da risolvere. Primo, la questione delle discariche non in regola. Anche se sono drasticamente calate dalle 5ò³1à di qualche anno fa, ne restano comunque 214, che Clini vuole risanare «possibilmente entro il 2013», essendo questa «forse la condizione per evitare di pagare il conto salatissimo» di Bruxelles, pari a 56 milioni di euro di provvisionale più 46 ogni sei mesi. Secondo nodo la Campania, su cui l`Italia rischia 180 milioni di multa che sarebbe già arrivata un anno fa, ha avvertito Clini, se non ci fosse un rapporto «molto collaborativo» tra lui e Potocnik.
Il piano presentato a Bruxelles prevede infatti un`entrata a regime nel 2016, ma non sono ancora state prese le decisioni sulla localizzazione di alcuni impianti «in particolare per l`opposizione del Comune di Napoli», sottolinea una nota del ministero dell`Ambiente, In sostanza il no fermo di de Magistris al termovalorizzatore. Clini aspetta quindi un quadro aggiornato della situazione, e non sono esclusi «nuovi interventi».
La situazione rifiuti a Roma è ugualmente critica: due le procedure d`infrazione Uè aperte, «un`altra grana difficile» che per il ministro «va gestita con una procedura straordinaria» che si faccia carico di tutto il ciclo dei rifiuti e non «cercando "buchi"» dove stoccare l`immondizia. Altro problema: la raccolta differenziata, che entro fine anno dovrebbe arrivare al 65% in tutti i Comuni italiani, che però sono lontani dal target. Da qui l`intenzione di aggiornare la legislazione inserendo «vincoli molto severi» fino a «sanzioni a carico degli amministratori locali».
Ultimo nodo la gestione dei rifiuti urbani, che solo in Italia avviene a livello regionale e non nazionale, con il paradosso che Napoli e Roma devono inviare i rifiuti all`estero con costi molto più elevati anziché smaltirli in Italia.

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