Chiaiano, l'Arpac: nessuna inidoneità De Medici: aspettiamo
18 giugno 2008 - Fabrizio Geremicca
Fonte: Corriere del Mezzogiorno
«Dalle indagini di carattere ambientale e geotecnico che abbiamo effettuato, non emergono situazioni di particolare inidoneità che impediscano di realizzare nella cava di Chiaiano una discarica, fatti salvi, ovviamente, i necessari accorgimenti nella fase di attuazione del progetto».
Parole di Marinella Vito, il direttore tecnico dell'Arpac. Le pronuncia ieri sera alle venti e trenta, dopo la conclusione della riunione tra i tecnici di Bertolaso e quelli dei comuni di Marano e di Mugnano. Uno di questi è questi Giovan Battista De Medici, ordinario alla facoltà di Ingegneria della Federico II: «È presto per trarre conclusioni. Bisogna ancora valutare, tra l'altro, i risultati dei prelievi dell'acqua di falda. Confido che il confronto proceda seriamente. Ci rivedremo tra qualche giorno». A Chiaiano, però, cresce la tensione e, con essa, la mobilitazione. Rabbiosa, talora, ma anche fantasiosa e creativa.
Il coordinamento regionale rifiuti della Campania e la rete campana salute e ambiente promuovono, per esempio, il 21 giugno la marcia Acerra-Napoli dei Mille del sì. Sì alla raccolta differenziata porta a porta, alla riduzione della produzione dei rifiuti, al trattamento meccanico biologico, in alternativa agli inceneritori e alle discariche. «Proposte», dicono gli organizzatori della marcia, «che sono state avanzate dalle associazioni, dai comitati e dalle reti ambientaliste regionali. Concrete e immediatamente praticabili, sistematicamente ignorate da quelle istituzioni che continuano a dipingerci come una opposizione puramente localistica e priva di alternative per la risoluzione del problema».
In Campania, invece, dopo 14 anni di commissariamento e un disastro ambientale di proporzioni inimmaginabili, si continuano a scavare discariche che dureranno mesi o un anno. Quella di Sant'Arcangelo Trimonte sarà collaudata sabato prossimo e riceverà i primi autocompattatori sin da domenica. Come a Savignano, i militari verificheranno la natura dei materiali sversati.
Domenica scorsa, nella discarica irpina, hanno individuato due camion che trasportavano rifiuti con tracce di radioattività, probabilmente provenienti da laboratori o cliniche. Gli automezzi lunedì sera sono stati dirottati al tritovagliatore di Pianodardine, dove i lavoratori hanno rifiutato di effettuare la caratterizzazione, non avendo alcuna dotazione che ne tutelasse la salute. Una delegazione è stata ricevuta ieri in Prefettura. «Agli operai che tutelavano il loro diritto alla salute», denuncia Vincenzo Argentato, della Fiom, «le forze dell'ordine hanno risposto minacciando di attuare il decreto Berlusconi, che militarizza le discariche, e di arrestarli. Gravissimo, anche perché non passa giorno senza che si lancino appelli per la sicurezza sui luoghi di lavoro». Resta critica la situazione rifiuti in provincia.
Il coordinamento regionale rifiuti della Campania e la rete campana salute e ambiente promuovono, per esempio, il 21 giugno la marcia Acerra-Napoli dei Mille del sì. Sì alla raccolta differenziata porta a porta, alla riduzione della produzione dei rifiuti, al trattamento meccanico biologico, in alternativa agli inceneritori e alle discariche. «Proposte», dicono gli organizzatori della marcia, «che sono state avanzate dalle associazioni, dai comitati e dalle reti ambientaliste regionali. Concrete e immediatamente praticabili, sistematicamente ignorate da quelle istituzioni che continuano a dipingerci come una opposizione puramente localistica e priva di alternative per la risoluzione del problema».
In Campania, invece, dopo 14 anni di commissariamento e un disastro ambientale di proporzioni inimmaginabili, si continuano a scavare discariche che dureranno mesi o un anno. Quella di Sant'Arcangelo Trimonte sarà collaudata sabato prossimo e riceverà i primi autocompattatori sin da domenica. Come a Savignano, i militari verificheranno la natura dei materiali sversati.
Domenica scorsa, nella discarica irpina, hanno individuato due camion che trasportavano rifiuti con tracce di radioattività, probabilmente provenienti da laboratori o cliniche. Gli automezzi lunedì sera sono stati dirottati al tritovagliatore di Pianodardine, dove i lavoratori hanno rifiutato di effettuare la caratterizzazione, non avendo alcuna dotazione che ne tutelasse la salute. Una delegazione è stata ricevuta ieri in Prefettura. «Agli operai che tutelavano il loro diritto alla salute», denuncia Vincenzo Argentato, della Fiom, «le forze dell'ordine hanno risposto minacciando di attuare il decreto Berlusconi, che militarizza le discariche, e di arrestarli. Gravissimo, anche perché non passa giorno senza che si lancino appelli per la sicurezza sui luoghi di lavoro». Resta critica la situazione rifiuti in provincia.