Bonifiche richiedono troppi soldi

NAPOLI. Cosa si può fare per avviare, in tempi brevi, in quelle terre avvelenate della Campania le necessarie opere di bonifica? E quando si potrà avere un ciclo integrato dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani pienamente autosufficiente? Sono questi i temi del confronto che si è sviluppato nel corso della presentazione del volume "Campania, Terra di veleni" dei professori Antonio Giordano e Giulio Tarro, edito da "Denaro Libri". L`incontro è stato organizzato dalla fondazione Magna Carta in collaborazione il Ppe. Tra i presenti, Erminia Mazzoni, presidente della Commissione petizioni del Parlamento Europeo, l`assessore all`Ambiente della Regione Campania, Giovanni Romano, il vicesindaco e assessore dell`Ambiente del Comune di Napoli, Tommaso Sodano e il direttore del "Denaro", Alfonso Ruffo. Antonio Giordano, direttore dello Sbarro Institute for Cancer Research di Philadelphia e Giulio Tarro, primario all`ospedale Cotugno di Napoli, hanno affrontato il tema del disastro ambientale e sanitario che ha colpito alcune aree della Campania, dovuto allo sversamento illecito di rifiuti industriali, che potrebbe avere una relazione con l`aumento delle malattie tumorali. Il rischio dell`inquinamento delle falde acquifere è stato rimarcato dal professore Tarro, mentre il professore Giordano ha evidenziato che si è purtroppo dinanzi ad una vicenda datata, considerato che suo padre, Giovan Giacomo, già nel 1997 scrisse un libro bianco col quale denunciava la presenza di aree ad alto rischio tumori in provincia di Napoli. L`assessore Romano ha indicato la strada tracciata dalla Regione Campania per avviare le bonifiche necessarie ma che richiedono uno sforzo finanziario notevole. Sodano, invece, ha parlato delle difficoltà che attualmente si registrano per la gestione del ciclo integrato dei rifiuti urbani; difficoltà legate anche alla mancanza dei necessari impianti, iniziando dagli impianti di compostaggio per il trattamento dell`umido. Ma per uscire dall`emergenza e per far si che ci sia una vigilanza costante contro lo smaltimento illecito dei rifiuti industriali è necessario che anche i cittadini abbiano un ruolo attivo.