Sito di compostaggio per i rifiuti
Dopo la brutta figura incassata da Napoli nella rassegna dei "Comuni ricicloni", in cui si è posizionata tra gli ultimi posti, il Comune tenta di fare un passo avanti nel quadro della questione rifiuti. E punta i riflettori su una delle più profonde crepe nella gestione del ciclo dei rifiuti campano: la carenza impiantistica. È il vicesindaco e assessore all`Ambiente, Tommaso Sodano a dare, a margine della presentazione dell`iniziativa "Ricicliamo il Natale", la notizia di quella che potrebbe rappresentare un`alternativa concreta a discariche e scempi ambientali: sorgerà nel nord di Napoli, m un area di proprietà del Comune, il primo centro di compostaggio del capoluogo campano. «Napoli ha bisogno di un impianto per il trattamento dell`umido spiega Sodano - Nel 2012 sono stati spesi 8muioni per trasferire l`umido fuori regione. È un costo insostenibile. Dobbiamo assolutamente accelerare i tempi, per far crescere la percentuale di raccolta differenziata e separare l`umido, che è pari al 35-40% del totale dei rifiuti, dal resto. Se riuscissimo ad intercettarlo, questo ci consentirebbe di crescere rapidamente nella percentuale della differenziata».
Il progetto di fatto è partito a maggio, con l`approvazione da parte della giunta di una delibera con la quale si autorizzava l`Asia, la società del Comune che gestisce raccolta e smaltimento dei rifiuti nel capoluogo, a emanare un bando per la realizzazione di un impianto.
I tempi? «Ci vogliono dai 12 ai 18 mesi per la realizzazione - chiarisce Sodano - Ma è importante partire. Abbiamo aspettato più di un anno che gli enti preposti alla realizzazione degli impianti mettessero finalmente in campo queste iniziative. Siamo a fine 2012 e ancora c`è ancora un solo impianto a Salerno, insufficiente per l`intera regione». Secondo il "vice" di de Magistris, infatti, sarebbero dieci i centri di compostaggio necessari per risolvere il problema di carenza impiantistica in Campania, di cui tré a Napoli. E infatti, dopo quello dell`area nord, dovrebbero seguirne altri due, nella zona orientale e occidentale della città. Il tutto autofinanziato con un "project financing". «La spesa per la realizzazione dell`impianto è pari a lOmilioni di euro - fa sapere Sodano - un costo pari a quello che nel 2012 è stato necessario per far emigrare fuori regione 40rmla tonnellate di rifiuti. Nel giro di qualche anno, quindi, si rientrerebbe nella spesa». Tenta di fare luce sulla "intricata" situazione anche il presidente di Asia, Raffaele Del Giudice: «Diciamo le cose come stanno. In concreto gli impianti non li realizza il Comune. Non bisogna dimenticare che in Campania vige l`assurdità della provincializzazione dei rifiuti. Il Comune solleva i rifiuti, poi ci sono la Sapna, la Provincia, la Regione». Punta ü dito contro gli enti superiori, dunque, il vertice di Asia: «Dove sono i piani? In concreto il Comune di Napoli ha preparato il bando, ha fatto partire la raccolta differenziata. Dove sono i revamping degli impianti Stir e piani di bonifica? Ora la filiera istituzionale deve darci gli impianti di compostaggio. Ci aspettiamo questo: gioco di squadra, collaborazione».