Ecco la città dei bambini: «Basta con smog e rifiuti»
Come vedi la tua città? Questo il quesito da cui si è partiti nella ricerca. Ed ecco alcuni dei disegni, la maggior parte di tema ambientale. Dalí dossier emerge che i bambini sono i più esposti ai danni provocati dai veleni. Oscilla dal 25% al 40% la percentuale di patologie dovute a fattori ambientali rispetto alla pressione complessiva degli eventi patologici. Nel range di patologie dovuto ai fattori ambientali, ¡143% ricade sui bambini di età inferiore ai cinque anni.
«Più del 90% dei bambini ha risposto che la priorità principale per Napoli deve essere data al mantenimento di strade libere dai rifiuti. La seconda priorità è la qualità dell`aria, l`80% pensa che respirare aria pulita sia fondamentale perché "la salute è la prima cosa" ». In estrema sintesi sono questi i risultati di una ricerca molto importante, la prima di questo genere, dal titolo emblematico: «Respiriamolacittà» nata da una collaborazione fra l`università inglese London School of Hygiene and Tropical Medicine di Londra, l`Istituto di Fisiologia Clinica (Ifc) del Cnr di Pisa, e il Laboratorio di Psicologia Sperimentale della Unisob di Napoli. I ricercatori in campo sono Carla Guerriero (economista sanitario) napoletana che qualche anno fa è balzata agli onori delle cronache per avere prodotto il primo studio che ha messo in rapporto l`esposizione ai rifiuti e le patologie mortali. Studio sconvolgente. John Caims anche lui economista sanitario; Fabrizio Bianchi epidemiólogo ambientale; Liliana Cori antropoioga; Sabina De Rosis comunicatrice ambientale; Antonella Brandimonte psicoioga; Pietro Greco giornalista scientifico e Federica Manzoli sociologa. Il gruppo è affiancato da giovani ricercatori quale il napoletano Andrea Accennato, comics designer che utilizza il linguaggio dei comics per facilitare la comprensione anche nei più piccoli delle patologie legate all`inquinamento atmosferico, l`economista Gennaro de Gabriele, laureato in economia alla Federico II e Marianna Malgieri psicologia.
Cosa è stato chiesto ai bambini? E perché i bambini sono il centro della ricerca? Procediamo con ordine. «Gli alunni interrogati sono quelli delle classi elementari e medie dell`Istituto Comprensivo Bovio-Colletta, loro assumeranno il ruolo dei ricercatori e presenteranno i risultati dello studio nella sala del "Nuovo teatro le nuvole" - spiegala Guerriero - l`evento ci sarà il 13 a Città della scienza, con il patrocinio di Anci e Comune di Napoli». Per questo studio sono stati scelti i bambini perché sono delle vere sentinelle ambientali e a loro è stato chiesto di disegnare la città che vorrebbero. «I disegni - racconta ancora la Guerriero - rappresentano la città che i bimbi vedono e vorrebbero, nessuno dei piccoli ha rappresentato l`immagine di Napoli da cartolina con il mare azzurro il sole e il golfo. Ma tutti hanno rappresentato luoghi a loro familiari come la zona antistante la scuola o la strada in cui vivono». Più nella sostanza i disegni testimoniano che «pur essendo ormai speriamo per sempre passata la crisi dei rifiuti, il dato che la stessa emergenza ha lasciato nella memoria dei bambini più piccoli della seconda elementari tracce indelebili . Questo studio vuole dimostrare che anche i più piccoli sono in grado di capire ed esprimere le loro preferenze sui rischi ambientali. Ai bambini lasciamo in eredità questa terra, e loro hanno il diritto di dire come vorrebbero il pianeta in cui vivono». A far riflettere su quanto il tema ambientale sia essenziale per i bimbi sono altri elementi molto significativi: «Un numero crescente di studi epidemiologici conclude la ricercatrice - evidenzia l`esistenza di un legame fra l`esposizione a sostanze inquinanti e la salute umana. La relazione fra patologie come asma, allergie e danni neurologici nello sviluppo del feto ed esposizione ad agenti inquinanti è stata sostenuta da numerosi studi longitudinali. Queste ricerche hanno evidenziato che i bambini sono i più esposti ai danni alla salute provocati dall`inquinamento. Oscilla dal 25% al 40% la percentuale di patologie dovute a fattori ambientali rispetto alla pressione complessiva degli eventi patologici. All`interno del range di patologie dovuto ai fattori ambientali, il 43% ricade sui bambini di età inferiore ai cinque anni».