Rifiuti in Irpinia, è giallo «Contratto mai firmato»
«Nessuna crisi dei rifiuti a Natale a Napoli»: lo promette il presidente della provincia di Napoli, Antonio Pentangelo, che spiega: «La Sapna ha firmato un ottimo accordo con l`impianto di Pianodardine, che renderà possibile lo svuotamento di alcuni siti che rischiavano di ingolfarsi e quindi di creare situazioni critiche. Anche sotto il profilo dei costi il contratto siglato è assolutamente in linea con i costi di mercato, e questo dovrebbe fare in modo che la quota Tarsu di pertinenza della Provincia non abbia significativi ritocchi». Alle rassicuranti dichiarazioni di Pentangelo, però, non fa eco IrpiniaAmbiente. Il direttore generale della partecipata della Provincia di Avellino spiega: «Non abbiamo firmato nessun contratto, abbiamo solo avuto qualche contatto».
Perfarpartire itrasferimentil`amministratore unico della Sapna, Enrico Angelone, dovrà aspettare l`autorizzazione dell`ufficio flussi della Regione. Finora dal sito di trasferenza dell`ex lem, dove sono parcheggiate 7000 tonnellate di moimezza, sono state portate via solo trecento tonnellate che sono state distribuite tra gli impianti già stracarichi della Provincia di Napoli. Nell`impianto avellinese, secondo Sapna, si pagheranno 118 euro a tonnellate, molto di meno di quanto si spenderebbe se si andasse negli impianti liguri, dove pure si stava valutando di portare i sacchetti.
La Sapna, quindi, nei prossimi giorni dovrebbe cominciare a rispondere con una certa efficacia all`ordinanza del sindaco di Napoli che ha intimato di svuotare il sito di Ponticelli. Restano, però, ancora due ostacoli da superare: a gennaio, infatti, il termovalorizzato rè diAcerra si bloccherà per almeno due settimane e nello stesso periodo dovrebbe arrivare la sentenza del consiglio di Stato che potrebbe bloccare i trasferimenti presso gli impianti delle altre Regioni vitali perilnostro fragile sistema. Gli amministratori campani stanno muovendosi su due fronti: hanno già chiesto all`Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) di riesaminare il suo parere sulla qualità dei rifiuti che secondo i tecnici sarebbero ordinari e non speciali e quindi non trasferibili senza l`autorizzazione della regione che li riceve. Gli amministratori sostengono che le modifiche degli stir permetterebbero ora la stabilizzazione e chiedono, dunque, nuove analisi. Contemporaneamente ci si muove anche per ottenere nuove norme che permettano di spostare più facilmente la spazzatura. E anche di questo discuteranno oggi gli assessori all`ambiente ditutfitalia nel corso del nuovo incontro che avranno con il ministro Clini che ha più volte sottolineato: «È assurdo che vadano all`estero se ci sono gli impianti italiani vuoti». Si cerca una soluzione concordata.
Contemporaneamente bisognerà affrontare anche il problema della chiusura della discarica di Chiaiano: ieri mattina un gruppo di attivisti della «Rete Commons» ha occupato lo sversatoio di via Cupa del Cane. La discarica hanno spiegato i manifestanti: «Versa in uno stato di abbandono totale e continua a produrre i suoi miasmi che si diffondono in tutta l`area nord di Napoli». Il timore dei cittadini è che «oltre ad essere lasciata in questo stato (cioè non ricoperta, ndr), già di suo foriero di disagi e pericoli per la salute pubblica, essa possa diventare oggetto di ulteriori sversamenti, stavolta abusivi, chepotrebbero riguardare anche rifiuti tossici, o di qualsiasi sorta». Alla fine della mattinata di occupazione, gli attivisti hanno spiegato di aver ottenuto un incontro con Luigi Pispoli, presidente del Consiglio Provinciale, e con l`avvocato Angelone, amministratore delegato della SapNa, società che gestisce l`invaso per conto della Provincia. E ieri hanno manifestato anche i dipendenti del consorzio di bacino aderente al cartello dei sindacati autonomi.