L`audizione Il ministro dell`Ambiente e il rischio della maxi-multa Ue

Clini: «Ho chiesto al Cipe nuovi fondi per bonificare le 47 discariche illegali»

E su Roma: rifiuti all`estero? Paradossale
La Regione L`assessore all`Ambiente: «C`è il massimo impegno, abbiamo già elaborato tutti i progetti esecutivi»
Il paragone tra le città Polemiche sui viaggi all`estero dell`immondizia voluti da Alemanno: «Ridicoli e vergognosi»
22 novembre 2012 - Gianluca Abate
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

ROMA — Una «delibera» per stanziare i fondi necessari alla bonifica delle discariche, tra cui le 47 della Campania, al fine di evitare la maxi-multa dell`Ue, 56 milioni di ammenda e una sanzione quotidiana di 256.819 euro per ogni giorno trascorso tra la condanna e la realizzazione degli interventi. È questo il provvedimento chiesto al Cipe dal ministro dell`Ambiente, che ha rivelato la nuova strategia nel corso di un`audizione ieri davanti alla Commissione per le politiche comunitarie: «Per evitare la condanna — ha spiegato Corrado Clini — ho deciso di proporre un programma di ulteriori finanziamenti per le bonifiche dei siti che sono ancora sotto infrazione. La delibera l`abbiamo preparata, e abbiamo avviato anche una collaborazione con le Regioni per verificare lo stato di avanzamento degli interventi, il che potrebbe portare a una sospensione della notifica». Parlando della Campania, Clini ha spiegato che «oggi abbiamo 47 discariche, di cui 44 sono oggetto di interventi di bonifica o ripristino, in due il procedimento di bonifica è programmato e non in corso, e una è sotto sequestro».
E per quegli interventi, assicura la Regione, c`è «il massimo impegno». Lo dice l`assessore all`Ambiente Giovanni Romano, che spiega: «È un tema su cui stiamo lavorando incessantemente sin dal nostro insediamento. Abbiamo già elaborato tutti i progetti esecutivi, e se non siamo ancora potuti intervenire è perché le risorse finanziarie sono bloccate per l`effetto della procedura di infrazione sui rifiuti. E, per questo, abbiamo chiesto al ministero della Coesione territoriale di poterci awalere delle risorse destinate a Campania Ambiente, pari a 40 milioni di euro, per poter attivare la nuova società del polo ambientale proprio nella bonifica delle discariche oggetto della procedura di intrazione». Discariche che, per il presidente della Commissione ecomafie della Campania Antonio Amato, non vengono bonificate non solo per problemi economici: «Sicuramente sono necessari gli ulteriori finanziamenti richiesti dal ministro, ma ci sono molti siti dove gli interventi più che dalla mancanza di fondi sono bloccati da difficoltà burocratiche e procedurali». E la soluzione non convince del tutto neppure Nicola Formichella, capogmppo del Pdl in Commissione alla Camera: «Innanzitutto il ministro ci ha detto di aver fatto una proposta al Cipe, ma non ha ancora avuto una risposta. E poi siamo ancora qui a parlare di discariche, quando l`Europa dice che sono l`ultima soluzione. Magari questa multa si potrà evitare, ma tra un anno ce ne sarà un`altra».
Il ministro, nel corso dell`audizione, ha affrontato anche il discorso relativo all`emergenza rifiuti a Roma, annunciando la strategia che aveva già anticipato un`intervista ieri mattina al Corriere della Sera. E molti dei concetti espressi toccano, in qualche modo, anche il caso Napoli. Il trasferimento dei rifiuti fuori regione, innanzitutto. Corrado Clini due giorni fa aveva detto all`assessore all`Ambiente della Regione Campania che il Governo «non intende varare un decreto sul trasferimento dei rifiuti fuori regione a beneficio dei territori in emergenza». E ieri, a proposito del Lazio, ha spiegato: «Sto cercando di capire perché a Colleferro, vicino alla Capitale, vengano conferiti i rifiuti di altre regioni e non quelli di Roma». Tradotto, la discarica dovrebbe accogliere quelli del Lazio, non quelli trasferiti da altri. E ancora: «È probabile un intervento del Governo per Roma, perché l`Italia non può permettersi di avere a Roma i rifiuti in strada». Non può permetterselo neppure a Napoli, o in qualunque altra città, e per questo è allo studio un provvedimento con il quale «riallineare gli obiettivi e stabilire un criterio secondo cui chi non li raggiunge è penalizzato. Altrimenti il commissario europeo, a cui dobbiamo dare delle risposte, strabuzza gli occhi e si chiede allora in Italia chi governi. Questa è la situazione di Roma, e anche di Napoli che pure ha fatto dei passi avanti ma non sufficienti. Quello che sta avvenendo a Roma, a Napoli, Palermo o in Calabria è il risultato di un`articolazione di competenze che non consente al Governo di intervenire».
Il risultato è la soluzione scelta da Napoli e che anche Roma adesso vuole imitare: il trasferimento dei rifiuti fuori dall`Italia. Che il ministro dell`Ambiente, parlando della Capitale, boccia senza mezzi termini: «È paradossale che i rifiuti vadano all`estero. La situazione presenta aspetti non chiari, stiamo lavorando in queste ore per capire come fare». Sulla stessa linea Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd, che commentando l`audizione del ministro dell`Ambiente attacca: «Ridicolo e vergognoso che si pensi di esportare i rifiuti urbani. Smaltire i rifiuti all`estero sarebbe un messaggio molto negativo dell`Italia all`Europa». Parlava di Roma.

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