«Bonificare le aree avvelenate e monitorare i tumori»
Bonificare i territori campani inquinati dai rifiuti tossici sversati dalla criminalità organizzata e attivare una rete informativa a scopo epidemiológico, per monitorare le patologie oncologiche in Campania e per aiutare i malati a superare ostacoli e disservizi: sono queste le linee d`intervento proposte dalla Fondazione Bartolo Longo III Millennio di Pompei e da attuare con urgenza per affrontare il drammatico incremento di Torme tumorali sul territorio campano. «Qui la probabilità di contrarre un cancro è maggiore del 47% circa rispetto al resto d`Italia», diceif presidente della Fondazione Sergio Amitrano, citando un recente dossier dell`Istituto Pascale di Napoli. «Il dato è certamente impressionante continua Amitrano - ma la tendenza non è nuova. Gli scienziati e ricercatori napoletani Antonio Giordano e Giulio Tarro da anni infatti lanciano l`allarme, con denunce cadute nel vuoto». I temi scottanti per la salute pubblica saranno affrontati nel corso del dibattito "II percorso del malato oncologico in Campania" in programma questo pomeriggio nel teatro Di Costanzo-Mattiello di Pompei, promosso dalla Fondazione Bartolo Longo. Giulio Tarro, primario emerito del Cotugno di Napoli e chairman della commissione sulle Biotecnologie della virosfera.Wabt-Unesco a Parigi, e Antonio Giordano, direttore dello Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine di Philadelphia, negli Usa, nel volume "Campania, terra di veleni" hanno reso note indagini epidemiologiche e affrontato i problemi legati alla salute in Campania dimostrando le connessioni tra smaltimento illecito di rifiuti tossici industriali e incremento delle malattie tumorali. Per Amitrano uno dei maggiori problemi è che al momento in Campania «non esiste un sistema a rete dei flussi informativi in campo sanitario cui poter accedere per scopi epidemiologici. Nella pratica corrente della registrazione oncologica - spiega - si fa riferimento a due tipi di flussi informativi: principali, in cui figurano l`anagrafica della popolazione, le schede di dimissione ospedaliera, i dati dei referti delle anatomie patologiche ed il registro delle cause di morte; secondari, in cui figurano la farmaceutica, le prestazioni ambulatoriali specialistiche, le esenzioni ticket per invalidità e per patologia oncologica». E dunque necessario realizzare, osserva Amitrano, «un piano di interventi per la bonifica dei territori inquinati dai rifiuti tossici sversati dagli anni `80 in poi dalla camorra e da industriali focali»; evidenziare «i dati degli unici attuali due registri tumori in Campania che coprono appena il 30% della popolazione regionale»; avviare infine «il Registro regionale dei Tumori organizzato su base provinciale e, per Napoli, sub-provinciale».Tale piano, approvato dal Consiglio regionale e non ancora funzionante, prevede anche un unico Registro Tumori infantili per la registrazione dei casi di cancro nella fascia di età 0-19 anni.