Terra dei fuochi, piano del governo in campo il commissario anti-veleni
Un supercommissario contro roghi e rifiuti tossici. Donato Cafagna, viceprefetto e capo di gabinetto della Prefettura di Milano, arriverà all`ombra del Vesuvio per occuparsi a tempo pieno dell`emergenza ambientale in atto nella Terra dei Fuochi, tra Napoli e Caserta. Scelto dal ministro dell`Interno Anna Maria Cancellieri, che nelle prossime ore firmerà il decreto di nomina, è pronto a scendere in campo: «Ho già studiato le carte e mi metterò subito all`opera. I problemi sono talmente gravi da richiedere un impegno corale. Ognuno deve fornire il proprio contributo. Penso alle istituzioni, alla Prefettura, alle forze dell`ordine, ai cittadini». Come intervenire, dunque? Per Cafagna 51 anni, originario di Brindisi, funzionario dello Stato ma anche scrittore (ha pubblicato il libro «Pazzi per l`Italia») - «sarà un compito difficile ma appassionante»: «Da uomo delSud, sono orgoglioso dipoter lavorare per la mia terra. Qualcosa si sta finalmente muovendo grazie ai tanti comitati che hanno avuto il coraggio di alzare la testa e far sentire la loro voce». E allora il primo passo sarà il confronto con gli amministratori, le classi dirigenti, i tecnici e la popolazione: «Voglio ascoltare chi ogni giorno deve fare i conti con questo disastro ambientale e voglio visitare i luoghi più colpiti. A quel punto potrò tirare le somme ed elaborare un piano specifico». Il commissario ad acta pensa ad una strategia in due mosse: «Da un lato adotteremo misure immediate per fermare roghi e sversamenti abusivi; dall`altro elaboreremo un programma di medio-lungo periodo per bonificare i terreni e tutelare gli abitanti dei comuni a rischio». Il viceprefetto non nasconde le preoccupazioni per gli effetti che i rifiuti tossici producono sulla salute dei cittadini: «Quando i danni ambientali alterano le caratteristiche di suolo, sottosuolo e aria è inevitabile che si registri un sensibile aumento delle patologie. Ecco perché - avverte - non bisogna abbassare la guardia». Da quila necessità di avviare un`approfondita indagine: «Occorre far luce fino in fondo sul fenomeno, inquietante e per certi aspetti ancora oscuro. Dobbiamo capire, in primis, se il materiale in oggetto venga prodotto in loco o trasportato qui da altee regioni. Probabilmente sono vere entrambe le circostanze. È inoltre necessario scoprire le falle del sistema di smaltimento e in quali gangli riesca a infiltrarsi il malaffare». In questo senso, è il ragionamento del supercommissario, sarà essenziale il dialogo a tutto campo e la collaborazione con i Comuni ed i loro sindaci: «Sono le prime sentinelle del territorio. Con loro potremo costruire una rete contro la camorra e le organizzazioni malavitose che hanno trasformato i rifiuti in un business milionario».
La nomina di Cafagna viene accolta con favore dagli ambientalisti. Stefano Ciafani e Michele Buonomo, vicepresidente nazionale e leader regionale di Legambiente, parlano di «una svolta»: «È un`iniziativa che dimostra l`attenzione di questo governo, dopo tante parole e tanti proclami. Possiamo dire "finalmente", poiché da vent`anni denunciamo il dramma della Terra dei Fuochi e chiediamo una "operazione primavera" come quella che stroncò la criminalità dei contrabbandieri in Puglia». Il presidente della commissione Agricoltura della Camera, Paolo Russo, non risparmia invece critiche al governo: «Attendo ancora, insieme con decine di parlamentari, di sapere se questo esecutivo decide o meno di fare sul serio sul fronte dell`emergenza roghi tossici. L`ennesimo commissario non serve. Non serve un altro uomo solo, per quanto preparato, ad affrontare una emergenza che ogni notte ammorba pericolosamente milioni di persone. U ministro sappia che non se ne esce con una tardiva pezza. A noi interessa sapere see quando riterrà indispensabile coinvolgere anche l`Esercito in una battaglia che finora lo Stato ha colpevolmente voluto perdere».