«I nostri esposti caduti nel vuoto»

10 novembre 2012 - P.Cio.
Fonte: Avvenire

Dall`assessorato comunale di Napoli all`Ambiente, informalmente, fanno sapere che loro intervengono «per le emergenze, quando l`amianto è su strada». Sottolineano anche i costi «che si devono sopportare», masi rendono anche conto quanto la situazione alle "Vele" sia ormai «grave». La competenza su palazzi di edilizia popofare è dell`assessorato al Patrimonio, aggiungono sempre da quello all`Ambiente, dove però neppure sanno che sia stato il Comune a disporre quei lavori che stanno limitandosi a spostare l`amianto di pochi metri. «Lo smaltimento alle "Vele" è un bluff. Noi lo abbiamo denunciato in Procura, al Prefetto, alle autorità sanitarie, ma non accade nulla»: Angelo Pisani è il presidente dell`Ottava Municipalità di Napoli, che comprende appunto Scampia. «Si deve però partire da lontano», premette. Fra il 1997 e il 2003 «furono abbattute tré delle sette "Vele" con tutti i loro abitanti, che erano state costruite tutte con amianto e materiali pericolosi. E quando furono abbattute, le loro polveri d`amianto furono disperse nell`aria. Tanto è vero che Scampia è un quartiere napoletano con Ãà più alta mortalità da tumori per l`amianto», cioè il mesotelioma pleurico.
Sono così rimaste in piedi quattro "Vele", «sempre costruite con l`a mianto», per le quali hanno incaricato «questa ditta per lo smaltimento, che, come lei ha visto, sposta le lastre d`amianto dalle scale ad un appartamento o le accatasta lì vicino». Quindi - va avanti Pisani - «non c`è nessuna tutela dalla dispersione delle polveri. Con grave danno per la salute degli abitanti». A sentire il presidente dell`Ottava Municipalità «quella gente è costretta a vivere in cattività (letterale, ndr), ma non è fuori legge, semmai ad esserlo è l`amministrazione comunale. Noi quotidianamente richiamiamo le istituzioni al loro dovere, ma nessuno fa niente». A proposito, l`esposto? «Sì, a proposito dell`amianto ne abbiamo presentati come le dicevo in Procura, al Comune, alla Asi, soprattutto per la salvaguardia dei bambini e degli anziani». Msposte? «Nessuna. E nessuno interviene, assolutamente».
Il problema dell`amianto del resto non c`è solo a Scampia. In misura decisamente minore, ma è un incubo anche a Chiaiano e Marianella: «Si tratta delle cosiddette "case parcheggio", quelle che vennero costruite dopo il terremoto per ospitare gli abitanti al massimo per dieci anni». E invece «ancora oggi la gente vi abita e vi respira amianto».
Pochi mesi fa, ad agosto, il sindaco napoletano Luigi De Magistris annunciò entro la fine di quest`anno la presentazione di un piano per abbattere anche le ultime quattro "Vele", così da «contribuire a ridurre il crimine». Ma venne stoppato dal sovrintendente ai Beni architettonici e paesaggistici, Stefano Gizzi, che disse «sono un patrimonio da tutelare e valorizzare».

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