Ponticelli, la denuncia

«Fumi tossici dalla discarica abusiva, intervenga il Comune»

L`appello Spazzatura bruciata nell`exfabbrica di via Botteghelle «Bonificare o cementificare la struttura»
2 novembre 2012 - Giuliana Covella
Fonte: Il Mattino

Esposto di «Liberi con il Sud» alla Procura e al ministero: residenti avvelenati dai gas
Un esposto alla Procura della Repubblica e al ministro dell`Ambiente per denunciare la discarica di rifiuti tossici nell`ex fabbrica Safco-Bitumitalia di via Botteghette a Ponticelli. A farsi portavoce delle istanze dei cittadini sono Domenico Palmieri e Gianluca Maglione, esponenti di Liberi con il Sud in Consiglio comunale e alla VI municipalità. A seguito delle denunce di alcuni residenti rimasti intossicati dai fumi provenienti dall`ex stabilimento dismesso causate dai continui incendi, i due consiglieri hanno inoltrato ieri la stessa denuncia anche al sindaco di Napoli, agli assessori comunale e regionale all`Ambiente, all`Arpac, al Nucleo operativo ecologico del comando dei carabinieri, alla sezione Ecologia del comando della polizia municipale e all`Asl. Uno scempio che si consuma tutti i giorni nella periferia orientale a pochi passi dalle abitazioni. «Numerosi abitanti della zona - spiegano Palmieri e Maglione - ci hanno segnalato di essere rimasti intossicati dalle esalazioni di fumi tossici che ogni giorno si sprigionano nell` aria a causa degli incendi che vengono appiccati ai rifiuti abbandonati nell`ex Bitumitalia. È evidente che esiste un rischio per la salute umana. Ecco perché abbiamo denunciato il grave danno ambientale che esiste in quella discarica abusiva alla Procura e al ministero dell`Ambiente affinchè si intervenga con urgenza».
Chiusa cinque anni fa come gran parte dei complessi industriali della zona est, la fabbrica fu posta sotto sequestro, ma puntualmente i soliti trasgressori di turno violano i sigilli ed entrano per scaricare abusivamente rifiuti di ogni tipo, specie quelli pericolosi: bidoni, lastre di amianto, scarti industriali, materiali di risulta ed elettrodomestici. «L`opificio produceva conglomerati bituminosi - spiega Maglione - e nel 2007 la Regione gli revocò l`autorizzazione per danni all`ambiente. L`azienda vinse poi un ricorso al Consiglio di Stato, ma dopo ha dichiarato fallimento e l`area è stata abbandonata. Fatto più grave però è che nel sottosuolo sono stati smaltiti negli anni rifiuti tossici che, non appena soffia il vento o si scatena un incendio, sprigionano fumi che causano problemi alle vie respiratorie deiresidenti. Molte persone, infatti, si sono ammalate di cancro nel corso del tempo. Certamente non possiamo dimostrare che la causa sia stata quella ma si può facilmente ipotizzare. Gli stessi tecnicidell`Arpac hanno rilevato che le stesse falde acquifere dell`area sono inquinate. Chiediamo perciò che il Comune intervenga eseguendo la bonifica del danno, anche se la cifra stimata si aggira tra i 4 e i 5 milioni di euro che, ovviamente, l`amministrazione centrale non ha. L`idea potrebbe essere di cementificare la struttura o quantomeno coprire i rifiuti che vengono sversati».

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