Terra dei Fuochi Emergenza rifiuti tossici, la Commissione Petizioni incontra il parroco-coraggio

Ispettori Ue sentono don Patriciello

Comitati, 33mila firme denunciano in Procura due Province
Maxiquerela contro istituzioni
Querelati «per inerzia» i presidenti di Regione, Provincia di Napoli e Casería e i primi cittadini di 42 Comuni della Terra dei Fuochi
1 novembre 2012 - Raffaele Nespoli
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

NAPOLI — Un pool di esperti Uè ha incontrato ieri mattina padre Maurizio Patriciello e altri rappresentanti dei comitati cittadini che da mesi si battono per denunciare e contrastare il fenomeno dei roghi tossici nella cosiddetta Terra dei Fuochi tra le province di Napoli e Casería. Una riunione, quella con la Commissione Petizioni del Parlamento Europeo, che ha seguito un primo incontro avvenuto a Roma martedì scorso, quando i mèmbri della delegazione Uè sono stati ricevuti dal ministro dell`Ambiente Corrado Clini e la Commissione parlamentare d`inchiesta sulle ecomafie presieduta da Gaetano Pecorella. A quest`ultimo, nell`occasione, pure è stata consegnata la petizione dei comitati della Terra dei Fuochi, già nota agli ispettori Uè, che il parroco-coraggio ha portato in gran numero di copie nella capitale.
«Mi rammarica - commenta poi al termine dell`incontro napoletano con la delegazione europea padre Patriciello - che oltre ai cittadini non abbia preso parte all`iniziativa alcun rappresentante delle istituzioni locali, sarebbe stato invece un momento importante per poter confrontarsi su questi tenu». Gli ispettori Uè i politici locali li hanno invece incontrati a porte chiuse. In particolare è stato l`assessore regionale all`Ambiente Giovanni Romano ad essere ascoltato dai parlamentari europei Judith Merkies, Margrete Auken, Peter Jahr ed Eminia Mazzoni. «Abbiamo fornito le informazioni richieste su tutte le situazioni oggetto delle petizioni dei cittadini. Quasi tutti i quesiti - ha detto Giovanni Romano - riguardavano il periodo 2005-2010, ossia vicende oramai superate, mentre solo tré l`ultimo biennio. Le domande poste dai parlamentari hanno invece interessato l`attuazione del programma transitorio di attività in corso, l`attuazione del Piano Regionale dei Rifiuti, la realizzazione degli impianti di compostaggio, la gestione delle discariche esaurite e chiuse. E a tutte è stata data risposta in un clima di grande collaborazione». Situazioni «superate», dice Romano. Ma dopo il sequestro di campi fertilizzati con "compost tossico" a Trentola Ducenta, proseguono le rivelazioni dei pentiti su altri sversamenti di rifiuti industriali nocivi anche su coltivazioni del Giuglianese.
Nelle mani della Commissione, ad ogni modo, è arrivata la maxiquerela depositata presso le Procure della Repubblica di Napoli, Santa Maria Capua Vetere e Noia, che vede come primi firmatari i referenti di 34 associazioni della Terra dei Fuochi e l`adesione al testo di ben 33.100 firme raccolte in soli tré mesi. «Un`azione giudiziaria senza precedenti in Campania — spiega l`avvocato Ambrogio Vallo, legale rappresentante del Coordinamento Comitati Fuochi —. Abbiamo querelato tutte le istituzioni, il presidente della Regione e gli assessori competenti, i presidenti delle Province e i primi cittadini di 42 Comuni della terra dei veleni per l`inerzia dimostrata su questi temi da vent`anni a questa parte. Entro sei mesi il magistrato dovrà prendere una decisione, o archiviare o disporre il rinvio a giudizio. Confidiamo inoltre nel rapporto dei carabinieri del Noe che, il ministro Clini ci ha assicurato, sarà depositato entro dicembre». La maxiquerela alza il livello dello scontro ingaggiato dalle associazioni impegnate contro l`avvelenamento della Campania, «m tutti questi anni — dice Antonio Martella, oncologo consulente del Coordinamento Comitati Fuochi — abbiamo cercato di difenderà dagli sversamenti di rifiuti tossici nelle nostre terre, dai roghi e da tutte le sostanze inquinanti che hanno trasformato la Campania nella pattumiera d`Italia. È venuto il momento di smetterla di giocare in difesa». Sempre Martella ha sottolineato come «la Provincia di Napoli sia la più grande fabbrica al mondo di borse e scarpe che finiscono sulle bancarelle di tutta Italia e anche all`estero, eppure a questa produzione - ha detto - non si accompagna nessuno smaltimento legale degli scarti di lavorazione». Il medico ha poi citato l`intervento di Clini contro le Regioni del Nord che negano aiuto alla Campania sullo smaltimento rifiuti. «Non si tratta di scelte politiche — dice Martella — ma delta consapevolezza degli amministratori del Nord che nei nostri rifiuti ci sono anche rifiuti industriali velenosi che proprio dalie loro regioni arriuano in Campania». Infine, il medico ha poi lanciato un doppio appello: «Alla dottoressa Annamaria Colao, scienziata e moglie del governatore Caldero, perché nell`ambito delle ricerche portate avanti col suo staff dedichi un`indagine alle cause di malattie come l`endometriosi in Campania. E alla dottoressa Triassi che ha effettuato le perizie per l`uva di Taranto e che, da napoletana, scenda in campo anche per la sua terra».

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