Coinvolti anche tre dirìgenti. Stimato m danno erariale per la Regione di 12 milioni di euro

Depuratori, citato l`ex assessore Ganapini

Per la Corte dei Conti non avrebbe vigilato sull'applicazione dei verbali elevati per il mancato rispetto delle norme ambientali
31 ottobre 2012 - Manuela Galletta
Fonte: Cronache di Napoli

NAPOLI - Quell`unità operativa fu creata con un compito preciso: procedere alla riscossione delle sanzioni amministrative elevate nei confronti di chi aveva infranto le norme in materia di inquinamento ambientale. Era il 2000 quando \ã Regione Campania decise di formare il pool: i soldi recuperati sarebbero stati destinati all`opera di risanamento e di riduzione dell`inquinamento dei corpi idrici. Sulla carta l`idea avrebbe dovuto funzionare. Avrebbe, perché sette anni più tardi quell`unità operativa è stata improvvisamente smantellata e i proventi delle sanzioni elevate tra il 2002 ed il 2005 non sono mai stati incassati ne potranno esserlo in futuro. Per la procura presso la Corte dei Conti la chiusura improvvisa del pool, senza la creazione di una struttura alternativa che potesse farsi carico di quegli oneri, ha arrecato un danno all`Erario stimato attorno ai 12 milioni di euro. E di quei danni, secondo la magistratura contabile, sarebbero responsabili in quattro: l`alierà assessore regionale all`Ambiente Walter Canapini (nella foto) e tré dirigenti regionali. Ecco perché, ricostruiti tutti i passaggi della nascita e della chiusura di quell`unità operativa, la procura della Corte dei Conti ha deciso di trascinare in giudizio i presunti responsabili della mancata riscossione di quelle sanzioni. "Il danno - accusa il sostituto procuratore generale Ferruccio Capalbo - è da ricondursi ad un complesso di condotte negligenti che hanno determinato la mancata istruttoria dei verbali di accertamento delle violazioni alle disposizioni delle norme di cui al D.lgs 152/99 e conseguente irrogazione del provvedimento di 'Ordinanza ingiunzione' nel termine massimo di prescrizione di 5 anni". Sotto accusa, in particolare, è finita la scelta di "procedere alla soppressione sic et simpliciter della unità operativa" speciale: "la delicatezza e strategicità dei procedimenti, m quanto preordinati alla riscossione di entrate finalizzate a finanziare settori nevralgici, avrebbe imposto, senza ombra di dubbio, una maggiore cura ed attenzione nel procedere" alla chiusura del pool.
L`udienza, dinanzi al giudice Marzia De Falco, è fissata per il 29 novembre: sotto accusa, oltre a Ganapini, ci sono anche Mario Lupacchini e Luigi Rauci (oggi entrambi in pensione), che si sono alternati alla guida del settore Ecologia e tutela dell`ambiente, e Generoso Schiavone, altro funzionario dell`Ente. Ma non è tutto: il sostituto procuratore generale Ferruccio Capalbo ha anche ottenuto dalla Sezione giurisdizionale per la Campania presso la Corte dei Conti il sequestro conservativo di beni per l`ammontare pari al danno quantificato al fine di "assicurare all`Erario la garanzìa della soddisfazione delle proprie ragioni".

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