Depuratori, danno da 12 milioni A giudizio ex assessore Canapini

31 ottobre 2012 - G.S.
Fonte: Il Denaro

UN DANNO all`erario di oltre 12 milioni di euro, derivante dalla mancata irrogazione delle sanzioni amministrative conseguenti a violazioni del codice dell`ambiente commesse dai gestori dei depuratori delle acque reflue e dei titolari di scarichi privati in Campania. Ad accertarlo i militari del Nucleo polizia tributaria della Guardia di Finanza di Napoli nell`ambito di indagini contabili disposte dalla Procura regionale della Corte dei Conti della Campania. Citati m giudizio l`ex assessore regionale all`Ambiente, Walter Ganapini e tré dirigenti regionali. Gli accertamenti eseguiti dalle Fiamme Gialle, su delega del sostituto procuratore della Procura regionale della Corte dei Conti per la Campania, Ferruccio Capalbo, sono stati avviati in seguito ad alcune segnalazioni che evidenziavano come, a fronte dei verbali redatti dagli organismi pubblici preposti ai controlli (Arpac, Asi, carabinieri e polizia provinciale), la Regione non avesse provveduto a irrogare le previste sanzioni. I finanzieri hanno individuato 1.023 verbali, elevati tra il 2002 e il 2005, in relazione ai quali sono state quantificate, in via prudenziale, sanzioni pari a 12 milioni di euro che la Regione Campania ha lasciato "colpevolmente prescrivere, ¡n assenza di irrogazione ai trasgressori". Le indagini svolte hanno consentito di appurare che, nel marzo 2000, la giunta regionale della Campania aveva istituito un`apposita unità operativa, composta da funzionari appartenenti a diverse aree dell`Ente, cui era stara affidata l`istruttoria di verbali di constatazione delle violazioni con il compito di definire l`entità delle sanzioni amministrative da irrogare ai trasgressori. Nel dicembre 2007 tale organismo è stato soppresso perché definito "un inutile appesantimento burocratico" senza, tuttavia, individuare una diversa struttura che ne ereditasse le funzioni. 

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