La Procura della Corte dei conti cita in giudizio l'ex assessore per un danno da 12 milioni

Gestione depuratori, Ganapini a giudizio

Citat anche 3 funzionari per sanzioni mai riscosse: danno da 12 milioni
31 ottobre 2012 - Irene De Arcangelis
Fonte: Repubblica Napoli

DODICI milioni di euro per contrastare l' inquinamento ambientale. Una bella cifra, che però la Regione Campania non ha mai incassato. Peggio: che non ha mai preteso. E che neanche potrebbe incamerare oggi, visto che quel denaro, somma delle sanzioni per irregolarità nella gestione di impianti di depurazione, riguarda verbali oramai prescritti. Per l' esattezza 1.023 pratiche, il totale di ispezioni e sopralluoghi di carabinieri e Arpac, Asl e Polizia provinciale. Lavoro buttato, tra il 2002 e il 2005, all' epoca della seconda giunta Bassolino. Arrivati al momento di incassare le sanzioni non sono mai state richieste dall' ente. Un danno che ammonta alla cifra esatta di dodici milioni 108 mila 115 euro. Che ora la Procura della Corte dei conti chiede a chi non aveva provveduto a portare a termine l' iter. Dunque la magistratura contabile del sostituto procuratore generale Ferruccio Capalbo emette l' invito a dedurre. Citati in giudizio l' ex assessore all' Ambiente della Regione Campania Walter Ganapini e i tre funzionari Mario Lupacchini e Luigi Rauci (ex coordinatori dell' Area generale tutela ambiente), e Generoso Schiavone, dirigente del settore Ciclo integrato delle acque. Contestualmente, il sequestro conservativo di beni nei confronti dell' ex assessore e dei tre funzionari. Udienza fissata per il prossimo 29 novembre.
In pratica erano molte le irregolarità riscontrate, durante i diversi sopralluoghi, commesse dai gestori dei depuratori delle acque reflue e dai titolari di scarichi privati in Campania. Ma è anche vero che quelle irregolarità, una volta accertate, prevedevano sanzioni molto alte che avrebbero permesso alla Regione di porre rimedio all' inquinamento ambientale. Tutto questo non è avvenuto, a fronte di un numero enorme di verbali individuati grazie alle indagini contabili del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza del comandante provinciale Riccardo Rapanotti. Nonostante l' esistenza di una "unità operativa" istituita nel Duemila e composta dai funzionari delle diverse aree della Regione, che aveva il solo compito di "istruire" i verbali di contestazione proprio per definire l' esatta entità delle sanzioni con cui colpire chi aveva commesso irregolarità. Dodici milioni calcolati dalla Guardia di finanza, ma per difetto.
Non è andata così. Si legge nella relazione del procuratore Capalbo che nel 2007 l' unità operativa è stata poi soppressa perché, come la definisce il funzionario Lupacchini, «un inutile appesantimento burocratico». Lupacchini inoltre dispone - ricostruisce la Procura regionale della Corte dei conti - l' affidamento delle stesse funzioni a un funzionario regionale coadiuvato da risorse interne. Puntualizza la magistratura contabile: «Ciò nonostante, a decorrere da quella data e fino al settembre 2009 non è stata adottata alcuna concreta misura organizzativa orientata a consentire gli adempimenti e il conseguente esame dei verbali di sanzioni amministrative giacenti in Regione». Intanto solo nel 2009 vengono adottate delle misure organizzative concrete per esaminare i verbali e irrogare le sanzioni con la creazione di una banca dati informatica. Ma per quei dodici milioni di sanzioni non c' è più nulla da fare. La Regione non potrà più chiederli ai gestori dei depuratori.

Powered by PhPeace 2.6.4