Depuratori, a giudizio Ganapini «Multe non riscosse per 12 milioni»
L`ex assessore all`Ambiente e tré ex dirigenti della Regione citati dalla Corte dei Conti
Più di mille multe erogate alle società che hanno gestito gli impiantì di depurazione tra il 2002 e il 2005 non sono state riscosse. La Regione Campania, infatti, nel 2007 soppresse l`ufficio competente e le lasciò andare m prescrizione provocando un danno erariale superiore ai 12 milioni di euro. Ora il procuratore della corte dei Conti Ferruccio Capalbo ha disposto sequesti cautelativi per l`intera cifra nei confronti del l`ex assessore all`ambiente WalterGanapini, degli ex coordinatori dell`area generale tutela ambiente Mario Lupacchini e Luigi Rauci e del dirigente del settore ciclo integrato delle acque Generoso Schiavone.
Gli accertamenti svolti dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Napou del comandante Nicola Altiero (con il gruppo tutela spesa pubblica giudato dal tenente colonnello Massimo Gallo) hanno portato a quantizzare in marnerà precisa il danno: imancati incassi ammontano a 12 milioni 108 mila 115euro.LaCortedei Conti ha dunque disposto il sequestro conservativo di beni nei confronti dell`ex assessore e dei dirigenti e funzionari regionali che sono stati invitati a presentare le proprie controdeduzioni. L`udienza è fissata per il 29 novembre davanti al giudice Marzia De Falco.
Sulla base dell`informativa delle Fiamme Gialle il procuratore Ca palbo ha ricostruito minuziosamente i fatti. Per riscuotere le sanzioni inflitte a causa del cattivo funzionamento dei depuratori la Regione Campania aveva istituito nel 2000 una apposita unità operativa. Nel 2007, tuttavia, l`ufficio era stato improvvisamente smantellato dalT allora coordinatore del settore Ecologia, Mario Lupacchini, che in una nota inviata a Generoso Schiavone la definiva «un inutile appesantimento burocratico». Il compito di riscuotere le sanzioni, scriveva Lupacchini, sarebbe passato ad un funzionario regionale: cosa che però non avvenne fino al 2009 quando ormaile sanzioni del periodo 2002 - 2005 (1029 intuito, perun ammontare di circa 12 milioni) erano già andate prescritte. Eppure, nota Capalbo, quei soldi sarebbero stati necessari alla Regione per contrastare l`inquinamento ambientale, che tuttora non è stato minimamente scalfito.
Per ricominciare a riscuotere le multe è stato necessario arrivare nel 2010 quando è stato ricostruito un gruppo di lavoro ed è stata elaborata una banca dati ad opera di una ditta estema. Il precedente tentativo di Canapini di arginare il danno era infatti fallito: nel 2008 l`assessore aveva proposto alla giunta di varare nuove regole nella riscossione delle sanzioni per i depuratori senza rivelare che l`unità operativa incaricata del compito era stata smantellata e il provvedimento era stato rinviato al mittente. La delibera proponeva di trasferire ad altri soggetti il compito di istruire le pratiche relative alle sanzioni «avendo constatato una oggettiva difficoltà da parte dei soggetti pubblici e privati destinatari dei verbali di contestazione di illeciti amministrativi di interfacciarsi con l`unità operativa sia per la distanza sia per i tempi lunghi a causa dell`accentramento delle istruttorie».
La giunta regionale, nota Capalbo, respinse la proposta di delibera, «sottolineando l`assenza di un idoneo corredo motivazionale teso a comprovare l`effettiva maggiore efficacia del sistema proposto rispetto a quello in vigore». In vigore, m realtà, non c`era più alcun sistema, ma nella proposta, il particolare non veniva in alcun modo evidenziato.