Così i colonnelli e i tecnici gestivano l`emergenza rifiuti

Intercettato lo scontro sul caso De Gennaro
24 ottobre 2012 - Roberto Fuccillo
Fonte: Repubblica Napoli

«I CIUCCI si appiccicano e i barili si scassano». Una frase chiave, un proverbio. Che due dei protagonisti dell`inchiesta Ferrandelle pronunciano al telefono consegnandola esplicitamente al «maresciallo che mi sta sentendo». È il 4 aprile 2008. Con estrema confidenza i due discettano della interdittiva antimafia che è appena piovuta addosso alla Simont. Finché Montagna non ipotizza che le istituzioni (i ciucci) , litigando litigando, finiscono per lasciare la spazzatura (i barili) per terra. Montagna arriva in sostanza a ipotizzare che la misura contro la sua società sia di fatto un siluro trasversale all`allora commissario straordinario ai rifiuti, Gianni De Gennaro. «Io faccio il cittadino - dice Montagna - e mi compro il giornale, leggo e vedo questo fatto (l`interdittiva, ndr). Poi il giorno dopo fai uscire qualcuno che dice "Si però sai, il prefetto De Gennaro ha avuto l`ordinanza di rinvio a giudizio (per i fatti di Genova del 2001, ndr.), si dovrebbe dimettere dall`emergenza rifiuti". Poi viene Fini e dice "Si, si, ma De Gennaro è un galantuomo, un uomo preciso, un grande senso delle istituzioni, ma il suo è un mandato a termine". Poi cos!, chi la dice cotta, chi la dice cruda. Il problema, colonnello, sai qual è? E` che qua la gente dice: "A Natale con l`immondizia in mezzo alla via, a Pasqua l`immondizia in mezzo alla via non ci stava».
Insomma la tesi di uno scontro sotterraneo, col governo prossimo venturo (Berlusconi e Fini stanno per vincere le elezioni) che usa la spazzatura per silurare De Gennaro, insediato da Prodi, e con lui tutte le autorità e i tecnici del commissariato che stanno ripulendo Napoli. Un mese dopo Berlusconi premier avvicenda De Gennaro con Guido Bertolaso. Poco importa che lo stesso Bertolaso usò poi gran parte del lavoro del predecessore. Quello che colpisce è che nei gangli periferici del sistema colonnelli e ingegneri parlino in questi termini. Tenendo in ostaggio le norme. Il 26 gennaio Montagna dialoga con l`alierà maggiore Francesco Salomone sull`uso di un telo dello spessore di 1,5millimetri.
Montagna: «Voi vi ricordate quando mi avete chiesto il prezzo dello HDPE e io viho detto che era 9,64 quello da un millimetro e mezzo». Salomone: «9,64 da un millimetro e mezzo, circa 12...». Montagna: . «Due euro e cinquanta in più». Salomone: «Va bene». Montagna: «Faccio appello alla vostra memoria, vi dissi 9,64». Salomone: «Mi ricordo, mi ricordo, c`è questo discorso della utilizzabilità di quello da 1,5 millimetri». Montagna: «Guarda, qua la mettono ovunque (...) a Taverna del Re a Giugliano, Masseria del Re, hanno fatto tutto con quello da 1,5». Salomone: «Va bene, d`accordo, grazie»
II 2 febbraio Montagna si augura con Capasso che non piova: «Domani esce il sole e poi si asciuga». Montagna: «Speriamo che ci sia il sole perché... Noi avevamo previsto di gettare tutta la soletta oggi, ma... oggi e domani». Capasso: «Si dovrebbero occupare più quelli del consorzio, ma questi la richiesta per i teloni non l`hanno fatta, sai quanto percolato verrà fuori ora». Conclusione di Montagna: «Qua se viene una folata di vento forte l`immondizia la andiamo a raccogliere per tutta Santa Maria La Fossa».
Si ragionava così all`epoca a Ferrandelle, uno degli sfoghi per l`immondizia di Napoli. Luoghi poi usciti dalla geografia della crisi quando scomparve nel nulla il progettato termovalorizzatore di Santa Maria La Fossa dopo gli accertamenti sulle proprietà camorristiche dei suoli su cui doveva sorgere. In compenso lunedì la Provincia di Casería ha smistato qui 10 milioni per la riqualificazione dei terreni: rimozione della montagna di Ferrandelle più altri interventi. Mentre il presidente Domenico Zinzi, pur ricordando che l`inchiesta riguarda la gestione commissariale e esprimendo fiducia verso la magistratura, ribadisce «piena fiducia nei confronti dell'ingegner Madonna, persona seria e scrupolosa».

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