Rifiuti, disastro Ferrandelle arrestati ufficiali dell`esercito
Coinvolto anche il dirigente del settore ambiente della Provincia di Caserta
Era la tenuta di Francesco Schiavone «Sandokan» l`azienda Ferrandelle di S. Maria La Fossa. Ora, in seguito alle indagini della Dda di Napoli e dei carabinieri del nucleo investigativo di Napoli, la realizzazione del sito di stoccaggio rifiuti su quell`area ha condotto all`arresto di 7 persone. A finire ai domiciliari gli alti ufficiali dell`esercito Salvatore Bernardo, in congedo, Giovanni Capasse e Franco Salomone; il geólogo della Simont spa, Giuseppe Antonio Diplomatico; l`architetto Paolo Madonna, già rappresentante del Consorzio Caserta 2, attualmente dirigente del settore ambiente della provincia di Caserta; il geólogo Andrea Piccirillo; l`architetto Biagio Vaglivello, già rappresentante del Consorzio Caserta 2, attualmente custode giudiziale del sito di stoccaggio di Ferrandelle.
Sono indagati per disastro ambientale, trutta aggravata ai danni dello Stato, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici. I carabinieri hanno anche sequestrato beni per 3 milioni di euro nei confronti di due imprenditori, Antonio e Roberto Montagna (per i quali il gip Francesco Chiaromonte ha rigettato la misura cautelare personale), della Simont spa. Hanno «intenzionalmente ignorato la presenza di una falda acquifera superficiale nel sito, procedendo a false attestazioni». Si è così determinata «una situazione diffusa tale da esporre a pericolo collettivamente un numero indeterminato di persone». Le analisi tecniche lo hanno evidenziato: «Inquinamento non solo della falda acquifera superficiale ma anche di quella profonda, tale da configurare i caratteri propri del disastro ambientale». Queste le accuse formulate dal pm Milita nell`ambito dell`inchiesta coordinata dal capo della Dda partenopea, Federico Cafiero de Raho.
La trutta fonderebbe sul fatto che la Simont spa «ha realizzato maggior introiti m conseguenza della non conformità delle opere realizzate alle specifiche tecniche del capitolato». Truffa da 3 milioni di euro; lo stesso importo sequestrato preventivamente al responsabile e al già amministratore delegato della Società.
In sostanza quel sito di stoccaggio m quel luogo non andava realizzato ma, per realizzarlo, gli indagati awebbero, a vario titolo, fatto carte false e inoltre ammassato rifiuti di ogni tipo, non solo solidi urbani, in maniera tale da provocare il cedimento delle strutture di protezioni sottostanti e riversare rifiuti e percolato nella falda acquifera. Quella falda, per intendersi, che viene utilizzata per irrigare i campi, abbeverare gli animali, in qualche caso, attraverso i pozzi, anche per gli usi domestici.
E il tutto proprio alla Ferrandelle, ossia all`azienda che era divenuta un pezzo della storia criminale di Terra di Lavoro e della capacità di reazione dello Stato che, dopo la confisca, avrebbe dovuto fame una fattoria didattica della legalità.
Ferrandelle fu acquistata infatti per pochi soldi nel 1988 dal boss dei Casalesi. Confiscata poi dallo Stato fu affidata a due nuovi proprietari: l`Esercito, al quale furono destinati 40 dei 60 ettari per realizzarvi un poligono di tiro per le esercitazioni militari; e Agrorinasce, il consorzio per il recupero di beni confiscati, che nel 2008 vi stava costruendo ex novo una fattoria didattica ed aveva già ottenuto i finanziamenti.
Fece scalpore, all`epoca, la decisione di sottrarre buona parte di Ferrandelle ad Agrorinasce per realizzarvi un sito di stoccaggio per rifiuti, nell`ambito dell`emergenza campana. Ci fu l`opposizione di associazioni e comitati locali. Quel terreno non era adatto ad ospitare rifiuti, ora, a distanza di quattro anni la conferma dalle indagini della Dda e gli arresti eccellenti.