Ambiente Allarme per la salute dei cittadini dalla Quarta Municipalità: ecco il posto

Scarti tossici, amianto e fumi a Ponticelli L`ex bitumificio avvelena la periferia Est

18 ottobre 2012 - Angela Marino
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

NAPOLI — Alcuni residenti del quartiere di Ponticelli hanno segnalato la presenza di fumi sospetti provenienti dal capannone in cui, per anni, la sodetà Bitum Italia, affittuaria dell`immobile, aveva prodotto i suoi bitumi. A denunciare il pericolo è il consigliere della quarta Municipalità (San Lorenzo, Vicaria, Poggioreale, Zona industriale) Mario Maggio, che ha tempestivamente presentato alle autorità competenti un esposto, con allegato materiale video del sopralluogo, col quale denuncia la presenza di tonnellate di materiale di risulta, di copertoni e amianto in quantità industriali. D deposito, in cui Bitum Italia non opera più da qualche tempo, si trova in via Botteghelle, in una zona a vocazione industriale, proprio a ridosso dei binari che condurranno la nuovissima linea ferroviaria Italo dell`alta velocità. Dall`esterno s`intravedono i fumi esalati da sostanze tossiche sconosciute, che in particolari condizioni climatiche si respirano oltre il raggio di un chilometro, mentre l`interno è un`enorme discarica di rifiuti, tra cui vecchi elettrodomestici, macerie e bidoni. Facendosi largo fra le sterpaglie e i cumuli di rifiuti, appare una grande pozza di catrame oltre la quale si estendono alcuni metri di suolo dalla consistenza molle: vere e proprie sabbie mobili dove, se si sosta per qualche secondo, si rischia di affondare.
Sul limitare dello spazio, una distesa di vecchi copertoni per auto. Una vista allarmante dalla quale già si intuisce la presenza di veleni, il cui odore acre, simile a quello prodotto dalla combustione della plastica, si respira tortissimo. Ð consigliere Maggio, che ha sollevato la questione giorni fa sottoponendola anche al sindaco de Magistris, spiega: «Eppure l`area è attualmente sottoposta a sequestro dall`autorità giudiziaria e l`intero terreno è all`asta per la somma di circa 350.000 euro: un`inezia in confronto alla cifra stimata per la bonifica occorrente per sanarla dai vecchi e nuovissimi sversamenti abusivi, aspettiamo una risposta dell`Arpac e un sopralluogo in tempi brevi con relative operazioni di carotaggio per accertare la natura delle sostanze sversate magari penetrate nelle falde acquifere, intanto - continua Maggio vogliamo far sapere ai cittadini che la loro salute è seriamente compromessa e alle istituzioni e all`opinione pubblica che un simile pericolo non può essere ignorato».

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