Come negli aeroporti si parte da Savignano
Da lontano sembra un vero e proprio campo militare. Poi man mano che ti avvicini e senti la puzza di immondizia capisci che ti trovi nei pressi della discarica. E prima di poter entrare gli stessi militari che controllano e presidiano la zona ti forniscono la mascherina da indossare per cercare di limitare i danni alla respirazione e visitare il sito. A Pustarza, il giorno dopo l’apertura della discarica che consentirà alla Campania di uscire dall’emergenza, c’è una lunga fila di compattatori in attesa di sversare. I mezzi hanno seguito un percorso ben determinato e i primi sono stati anche scortati da polizia e carabinieri. Precauzione inutile: sarà la puzza, sarà la rassegnazione ma di ambientalisti e di gente disposta a protestare nemmeno l’ombra. Solo qualche curioso che dopo cinque minuti capisce che «aria tira» e mano sulla bocca e sul naso preferisce andare via. I compattatori entrano nell’impianto per essere controllati dai militari. Con una sofisticata apparecchiatura viene verificato se tra i rifiuti vi sono sostanze radioattive. «Si tratta di un un intensimetro di contaminazione - ha spiegato il generale Giannini che ha diretto tutte le operazioni di avvio della discarica - nel sito non devono entrare rifiuti radioattivi: una garanzia che dobbiamo dare ai tedeschi quando portiamo i rifiuti nei loro inceneritori, a maggior ragione dobbiamo tutelare le popolazioni irpine». I compattatori, quindi, passano alla pesa, al conferimento dei rifiuti e al lavaggio dei mezzi, dopo un nuovo passaggio sulla pesa. In tutto nell'arco di 15 minuti. E sotto gli occhi attenti dei militari. Nel pomeriggio è arrivato anche il sottosegretario Guido Bertolaso che ha voluto rendersi conto di persona di come il lavoro e il suo piano vanno avanti. In elicottero è giunto ad Ariano e poi ha raggiunto la discarica di Savignano. «Da qui - ha detto Bertolaso - il governo ricomincia la sfida per risolvere l'emergenza in Campania». Il sottosegretario ha evidenziato il rispetto dei tempi per superare l’emergenza: «C'è un cronoprogramma e la prossima tappa è quella di Sant’Arcangelo Trimonte nel Beneventano, mentre per Chiaiano, attendiamo gli esiti delle perizie dei tecnici prima disporre l'apertura». Quaranta minuti, in compagnia del prefetto Blasco e de questore De Jesu, per verificare le varie fasi del conferimento, trattenendosi anche a parlare con i militari. Bertolaso ha anche detto di comprendere le ragioni delle popolazioni per i disagi che «inevitabilmente» ci sono per la presenza della discarica e del traffico di compattatori: «Mi rendo conto che stiamo creando dei grossi problemi a loro; ne prendiamo atto, ne terremo conto e faremo in modo di riconoscere le difficoltà e i disagi che stanno vivendo». Il sottosegretario va via sorridendo, tra strette di mano ad operai, autisti, militari. Va via anche il sindaco di Savignano Irpino, Oreste Ciasullo: per lui la sua comunità «subisce la violenza dei forti sui deboli». A Pustarza rimangono solo i militari, nelle tende da campo, per una notte da trascorrere con le mascherine sul volto.