Rifiuti, militari in azione con i metal detector
Cento militari in difesa di discariche, cdr e futuri siti di compostaggio. Ma anche contatori Geiger e metal detector speciali per impedire sversamenti radioattivi. Il piano militare per la Campania passa attraverso i numeri dei soldati impegnati a guardia di crateri e piazzole d’emergenza. Presenza tecnica, non invasione in divisa, fanno capire i vertici del comando regionale. Almeno cento uomini saranno impegnati a pieno regime, con turni anche notturni, buoni a sconsigliare colpi di testa e azioni di disturbo. Da due giorni, dunque, a pieno ritmo la discarica di Savignano Irpino, con camion incolonnati e scortati da polizia e carabinieri. Tra cinque giorni, tocca a Sant’Arcangelo Trimonte nel Beneventano aprire i battenti, in attesa che i rilievi tecnici sciolgano le riserve su Chiaiano. Ed è anche legata alla sorte del grande invaso a nord di Napoli e a possibili mobilitazioni popolari, la pianificazione di nuovi innesti di personale militare sul posto. Ma il vero banco di prova, anche per le risorse militari da impiegare sul territorio regionale da parte dell’Esercito, è a partire dal prossimo mercoledì. Diciotto giugno, è il giorno della grande smobilitazione dei tecnici Fibe dai sette impianti Cdr che negli ultimi sette anni hanno macinato le tanto discusse ecoballe. Che cosa succederà negli impianti? Chi provvederà al loro reimpiego? Il piano Berlusconi prevede un’immediata trasformazione in siti di compostaggio, guardati a vista dalle forze dell’ordine. Da giorni è annunciato un presidio di militari dell’Esercito, tutti con funzioni di pubblica sicurezza. Molta assistenza tecnica, specie nelle prime fasi. A gestire gli impianti 32 rappresentanti del genio militare: marescialli, ma anche ufficiali del rango di tenente-colonnello, quindi figure apicali che riverseranno il proprio know-how a tutela della salute pubblica. Tutti profili di media e alta professionalità che in queste ore stanno già prendendo confidenza con gli impianti. Al loro fianco non solo gli attuali direttori degli impianti (destinati a lasciare definitivamente il campo), ma anche dei tutor che assisteranno i militari fino al momento in cui non saranno diventati padroni di macchinari e automezzi. I 32 militari provengono tutti dal nord. Le unità prelevate dal sud sono già impegnate nel campo dei rifiuti, anche se per il momento in compiti di raccolta. Decisivo un supporto tecnico anche per le altre discariche che via via decolleranno nelle prossime settimane, rendendo probabilmente necessari ulteriori innesti in campo da parte del Ministero della Difesa. Poi, il resto lo farà la tecnologia: saranno infatti montati particolari impalcature, a mo’ di metaldetector, per segnalare eventuali rifiuti tossici o radioattivi e scongiurare sversamenti illegali nelle viscere destinate a ingoiare la spazzatura della regione.