DISASTROSI I DATI FORNITI ALLA COMMISSIONE ECOMAFIE: ALLARME CRISI

«Rifiuti, si rischia un nuovo collasso»

«Sui rifiuti ancora le mani dei clan»
11 ottobre 2012 - Mariano Rotondo
Fonte: Roma

NAPOLI. E sconfortante il quadro aggiornato della situazione rifiuti tra Napoli e Caserta emerso dalle audizioni in Prefettura della Commissione parlamentare d`inchiesta. I costi per il tra sferimento all`estero dei rifiuti non smaltiti di Napoli ammontano a 30 milioni di euro l`anno. E «l`emergenza finanziaria si avvicina ed il sistema dei rifiuti rischia il collasso, non solo a Napoli, ma nell`intera Campania», dice l`assessore regionale Giovanni Romano. «Il nodo di fondo resta quello della mancanza degli impianti».
«Ancora le lunghe mani dei clan sullo smaltimento dei rifiuti». Ne è convinto il presidente della commissione bicamerale contro le Ecomafie, Gaetano Pecorella, in Campania per l`ennesima missione anticrisi. Se, infatti, ci sono miglioramenti dal punto di vista dei cumuli in strada, lo stesso non si può dire invece sulla gestione "pulita" del ciclo. Un`analisi pesante quella dei parlamentari che dopo due giorni di audizioni, dedicate soprattutto a magistrati e rappresentanti delle forze dell`ordine, tracciano un quadro a tinte fosche. «Il quadro complessivo - spiega Pecorella - non è migliorato, anzi direi che è peggiorato. Ci sono ritardi comprensibili dal punto di vista economico, ma incomprensibili dal punto di vista della salute. Dalle audizioni emerge infatti che da una parte le grandi organizzazioni criminali non sembrano essere entrate in crisi, e dall`altra ci sono numerosi gruppi che stanno gestendo questa situazione. Ci è stato segnalato - spiega - in particolare il caso della Terra dei fuochi, dove non sappiamo se c`è un`organizzazione o se si tratta di iniziative individuali». Tra le situazioni di criticità, Pecorella fa riferimento, oltre ai casi di roghi di rifiuti, agli episodi di «avvelenamento delle falde acquifere», descrivendo situazioni che definisce «molto gravi».
Ma è inoltre l`emergenza economica nel settore a fare venire i brividi agli enti locali ascoltati nel lungo pomeriggio di ieri dalla commissione. «I costi per il trasferimento all`estero dei rifiuti non smaltiti di Napoli, in mancanza d`impianti - dice il presidente della Sapna Giovanni Perillo ammontano a 30 milioni di euro nel 2012. La stessa cifra dovrà essere impegnata anche per il 2013, anche aumentando, se necessario, la Tarsu, che è già - secondo l`assessore regionale  all'ambiente Giovanni Romano - «la più cara d`Europa». Il vicesindaco di Napoli Tommaso Sodano chiede l`assegnazione al Comune di «buona parte dei 300 milioni di fondi Fas e Por» per poter estendere la raccolta differenziata oltre quota 500 mila cittadini, il massimo raggiungibile con i fondi ora disponibili. I dati del Comune danno la differenziata al 68% nelle zone della città dove funziona il "porta a porta", al 15% dove ci sono i contenitori. La media di tutta la città invece è del 25%. Dai 300mila cittadini coinvolti nella differenziata si arriverà a 400mila con la gara in corso che riguarda Pianura e San Pietro a Patierno. Lo stesso Sodano ammette che la situazione dello spazzamento in città «è disastrosa». «L`emergenza finanziaria si avvicina ed il sistema dei rifiuti rischia il collasso, non solo a Napoli, ma nell`intera Campania - dice l`assessore regionale Giovanni Romano - Lo ripeto da un anno, anche per i Comuni virtuosi che praticano la differenziata con i tagli governativi la situazione non è più sostenibile senza aumentare le tariffe. Il costo complessivo del debito maturato dal ciclo rifiuti sfiora il miliardo di euro».
Il procuratore Giovanni Colangelo invece ha parlato con i commissari delle le «numerose inchieste in corso sui rifiuti». Quanto ai roghi di rifiuti tossici nelle "Terre dei fuochi" che S comprende una settantina di Comuni tra Napoli Nord e Caserta Sud, il magistrato ha detto: « Stiamo accertando se c'è la mano della criminalità organizzata».

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