RIFIUTI I militari verranno posti a guardia delle discariche campane. Ieri sera i primi arrivi a Savignano

Il braccio armato di Berlusconi

Il governo impone l'apertura senza gara d'appalto dell'inceneritore di Acerra
14 giugno 2008 - Francesca Pilla
Fonte: Il Manifesto

E' tutta una questione di tattica, militare per giunta. Dopo nemmeno un mese, approvare un decreto per aggiustarne un altro e dare maggiore campo d'azione alle forze armate lascia pochi spazi ai dubbi. Ieri Berlusconi ha promosso i soldati a compiti di pubblica sicurezza e, sebbene la misura rientri in un pacchetto più ampio, la specifica per i rifiuti è sintomatica di un modo di pensare. Palazzo Chigi fa sapere che i soldati saranno addetti a gestire impianti di selezione e trattamento dei rifiuti in condizioni di sicurezza, ma non si tratta solo di semplici netturbini in tuta mimetica. Il 30 maggio il presidente del consiglio a Napoli aveva detto: «A Chiaiano useremo la forza dello stato, l'esercito, chi si opporrà sarà perseguibile di reato». E questa potrebbe essere la «correzione» che gli consente avere giorno e notte un «braccio armato» contro possibili contestatori. Già la prossima settimana con il via libera - annunciato mercoledì scorso dal premier nonostante i carotaggi siano ancora in corso - per quella discarica in pieno centro cittadino si potrebbe andare alla resa dei conti. «Ma noi non stiamo protestando - dicono ironicamente dai comitati - stiamo solo impedendo l'accesso alla discarica». Ed è la conferma che la cava di tufo e la sua popolazione potrebbero diventare il simbolo delle decisioni militarizzate del governo. Decisioni che per la prima volta anche l'opposizione contesta, facendone però una questione di metodo più che di merito. Pd, Idv e Udc hanno infatti contestato la procedura del doppio ddl che non rispetta i regolamenti parlamentari e hanno chiesto l'intervento di Fini per fermare il governo.
Poco male per il presidio di via Poggio Vallesana, dove ieri gli stand della festa di primavera hanno lasciato il testimone a quelli della sagra della ciliegia promossa dall'Ente e dove si prepara la street parade delle cerase organizzata per oggi pomeriggio dai centri sociali a Napoli. La tensione sale alla notizia dell'ultimo atto di Berlusconi: «Fino a questo momento l'esercito non l'abbiamo visto - spiega Pietro Rinaldi dei comitati contro la discarica, in «quota» al centro sociale Insurgentia - ma se i soldati arrivano quando c'è una guerra allora significa che il governo l'ha dichiarata alla nostra popolazione». Per i comitati il ddl non sposta il loro jatevenne : «E' però un problema politico Berlusconi invece di aprire un dialogo manda i carri armati. Così dimostra la debolezza dello stato e la pretesa di un potere fine a se stesso», conclude Rinaldi. Fatto sta che proprio il ministro della difesa Ignazio La Russa aveva assicurato meno di un mese fa che i militari avrebbero solo presidiato le discariche, senza nessun potere da «sfollagente». Ora si cambia, con un emendamento. Che sempre su proposta dello stesso Berlusconi ha permesso di aggiungere al precedente decreto anche l'obbligo di terminare il termovalorizzatore, chiamando direttamente e senza gara pubblica una società per i lavori «residui», nonché l'introduzione di una nuova «disciplina tecnica» per i «pluripregiudicati» cdr che ne impedisce il fermo.
Messa così, è praticamente impossibile non togliere la spazzatura dalle strade: manganelli ed esercito per chi protesta, mano libera nell'aprire pattumiere da migliaia di tonnellate ovunque si ritenga necessario, discrezione totale nell'affidamento e nella gestione dei lavori. E se ci dovesse essere qualche disfunzione o qualche abuso come sempre accaduto in passato? C'è la superprocura, solo a Napoli, oberata di lavoro e con pochi mezzi a vigilare.
Ieri proprio Giandomenico Lepore ha dovuto affrontare il primo problema serio nelle sue nuove funzioni: le indagini sul sito di Macchia Soprana. Quello di Serre e delle intercettazioni (ancora pubblicabili) di Marta Di Gennaro, la vice di Bertolaso, che nelle intercettazioni dell'inchiesta Rompiballe lo definiva «tecnicamente una porcata». Secondo il quotidiano il Mattino i tecnici dell'Arpac avrebbero inviato un'informativa a Napoli perché la discarica verserebbe in condizioni «allarmanti» a causa di grosse perdite di percolato. L'inchiesta potrebbe condurre al reato di sversamento abusivo e comportare la chiusura dell'area.
Un rischio anche per il lavoro del sottosegretario Guido Bertolaso che, memore dei conti in sospeso con la cittadina salernitana, vorrebbe ampliarla. Ma la condizione dei terreni potrebbe anche diventare la scusa per aprirne una nuova a Valle della Masseria, il sito dove lo scorso anno si compì la disfatta del capo della protezione civile, che perse la battaglia con Pecoraro Scanio e anche il posto da commissario. Il sindaco di Serre Palmiro Cornetta frena: «Mi sembra una strategia della tensione, visto che l'Arpac ha negato di aver spedito questa informativa. Io invio quotidianamente le guardie ambientali e non hanno mai riscontrato tali perdite. Le indagini in corso credo che riguardino altre vicende».
Si vedrà, per il momento lo spettro del sequestro è una questione non da poco per lo smaltimento ordinario, essendo ancora l'unica discarica regionale disponibile. Perché se proprio ieri in serata ha aperto Savignano Irpino, nell'avellinese, e hanno fatto il loro esordio i militari, è anche vero che le tonnellate arretrate in strada, 3mila solo a Napoli, si fanno sentire e un intoppo nella catena può costare caro in termini non solo di efficienza della filiera, ma soprattutto d'immagine del sottosegretario «ripulitore».

 

Powered by PhPeace 2.6.4