I rifiuti, la trattativa Nono vertice con il commissario Carotenuto, relazione entro il 10 ottobre

Inceneritore, A2A: «Vogliamo garanzie»

Termovalorizzatore a Napoli Est l`azienda chiede agli enti locali la «corresponsabilità del rischio»
3 ottobre 2012 - Gerardo Ausiello
Fonte: Il Mattino

L`A2A è pronta a realizzare il termo valorizzatorediNapoli Est, ma chiede agli enti locali di farsi carico della «corresponsabilità del rischio». Si è chiuso così il nono (e ultimo) vertice convocato dal commissario Alberto Carotenuto nell`ambito della procedura di dialogo competitivo con le ditte che hanno presentato la manifestazione d`interesse. Al termine di una trattativa durata mesi, resta aperto uno spiraglio per sigiare l`intesa. La condizione posta dall`associazione temporanea di imprese, guidata da A2A, è che le istituzioni - Regione, Provincia e Comune - assumano un preciso impegno qualora si verifichino ritardi o imprevisti.
Un salvagente del genere servirebbe, ad esempio, senon si trovasse un accordo sull`area individuata dalle autorità per ospitare il termovalorizzatore. Ma di quali garanzie si tratta? È questo, fanno sapere da Palazzo Santa Lucia, il principale nodo da sciogliere nelle prossime ore: la «corresponsabilità del rischio» si potrebbe tradurre, infatti, in una sorta di risarcimento danni oppure nella mancata applicazione di penali contrattuali alle imprese appaltatrici mentre non è certamente possibile introdurre una compartecipazione delle istituzioni pubbliche all`investimento (di circa 500 milioni di euro) perché uno scenario del genere non è stato previsto nel bando di gara. Proprio per fare chiarezza fino in fondo su quest` aspetto Carotenuto ha chiesto all`Ati di presentare, entro il 10 ottobre, una relazione ad hoc: sulla base delle indicazioni che verranno fornite da A2A, gli enti locali decideranno se accettare o meno l`offerta. In parallelo Regione, Provincia e Comune saranno però chiamati a stabilire definitivamente se l`impianto dovrà essere realizzato nella zona orientale di Napoli, come previsto dalla legge, o se verrà delocalizzato in un comune dell`hinterland, come vorrebbe la giunta de Magistris. In caso di fumata nera, invece, la situazione si complicherebbe notevolmente: a quel punto l`unica via d`uscita sarebbe quella di ripetere la gara ma stavolta rivedendo i parametri del bando sulla base delle mutate condizioni economiche. In ogni caso la parola d`ordine è accelerare perché il tempo stringe: nel dossier di 50 pagine inviato dalla Regione (d`intesa con Province e Comuni) al governo e poi trasmesso da Palazzo Chigi alla Commissione europea nel tentativo di scongiurare la maxi-multa più volte minacciata da Bruxelles, l`impegno assunto è di ultimare l`impianto di Napoli Est entro il 2016; un traguardo difficile da centrare se si dovesse ricominciare tutto daccapo. Il ciclo dovrebbe inoltre essere completato con altri due termovalorizzatori:
per quello di Salemo, la cui deadline è fissata nel 2015, «la stipula del contratto con la ditta vincitrice ha subito alcuni ritardi a causa del ricorso presentato dalla seconda classificata e della tempistica necessaria per il rilascio delle certificazioni»; l`anno successivo dovrebbe essere operativo rimpianto destinato allo smaltimento delle ecoballe sul quale si registrano tuttavia dubbi e incertezze.
La vera sfida riguarda dunque la fase di transizione fino ali` entrata in funzione degli impianti. Attualmente, oltre all`inceneritore di Acerra e ai 7 Stir distribuiti sul territorio, il sistema campano può contare su 5 discariche per una capacità complessiva di un milione e 250mila tonnellate: 145mila tonnellate nei comuni di Savignano Irpino, San Tammaro e Terzigno «immediatamente disponibili»; 555mila tonnellate «disponibili entro la fine dell` anno» ultimando i lavori di realizzazione delle vasche nei siti di Savignano e San Tammaro; 350mila tonnellate a Chiaiano e Sant`Arcangelo «potenzialmente disponibili» ma in attesa del dissequestro; 200mila tonnellate da ricavare mediante l`ampliamento del 15 per cento delle discariche in funzione (ad eccezione di Chiaiano e Terzigno). A garantire tranquillità alla Campania, secondo gli enti locali, sonoinfineitrasferimenti in altre regioni italiane e all`estero mentre è ancora un rebus à apertura di nuovi sversatoi.

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