LE DISCARICHE CHE VUOLE L'EUROPA? PRONTE TRA (ALMENO) UN ANNO

Colloquio con Raffaele Ruberto, il nuovo commissario straordinario

C`è da verificare sito per sito quali siano quelli idonei, poi dovranno essere banditele gare per la realizzazione. I poteri? Ci si deve attenere alla legge, ma quelli previsti dalle norme attuali consentono di portare a termine l`incarico.
Le popolazioni vanno coinvinte con progetti neutri, spiegando bene cosa si sta realizzando sul loro territorio.
22 settembre 2012 - Gianluca Abate
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

ROMA — L`Unione europea sta esaminando (dal 17 settembre) il piano rifiuti della Campania, adesso sulla scrivania del commissario all`Ambiente Janez Potocnic. Ci sarà o no la paventata maxi-multa? No, o almeno così auspica il ministro dell`Ambiente Corrado Clini. Che, in un`intervista al Mattino pubblicata il 19 settembre, però avverte: «Bisogna accelerare sulle discariche, su questo punto i funzionari europei ci hanno chiesto di andare fino in fondo. Ecco perché, come Governo, abbiamo sollecitato gli enti locali ad impegnarsi per superare resistenze e difficoltà. Le discariche, o comunque gli impianti che le istituzioni competenti riterranno di utilizzare, sono indispensabili per gestire la fase di transizione in attesa del completamento del ciclo dei rifiuti».
Insomma, la realizzazione delle discariche — o, meglio, di siti dove inviare solo il rifiuto biostabilizzato, non il tal quale — è condizione necessaria per la soluzione del problema. E deve avvenire anche in «tempi céleri». Il problema, però, è che sulla celerità c`è da intendersi. Il prefetto Rino Vardè, ex commissario straordinario, il 6 luglio del 2011 aveva individuato sei aree per i rifiuti. E, a questo giornale, disse che ci sarebbero voluti «sei mesi» perché il biostabilizzato finisse lì. Quei siti non sono stati mai realizzati, e Vardè ha deciso di mollare anche perché «lasciato solo» davanti alle resistenze di sindaci e popolazioni che quei siti non li vogliono.
Il suo successore, Raffaele Ruberto, viceprefetto, sui tempi è decisamente più cauto. E, quando nel corso di una chiacchierata («Interviste non ne rilascio, sono un funzionario pubblico») gli chiedo fra quanto saranno pronti questi siti, mi risponde che spera di metterci meno dei due anni previsti dal suo decreto di nomina, che per serietà numeri non ne vuoi dare, ma che siamo verosimilmente vicini all`anno. Ad oggi, infatti, si è alla fase di progettazione preliminare, ai controlli, ai sondaggi. Detta in soldoni, c`è da andare prima sito per sito e vedere quali sono quelli idonei. Poi vanno fatte le procedure per le gare, vedere chi si aggiudicherà l`appalto per le verifiche, scegliere la locazione che risulta migliore e indire una nuova gara d`appalto, questa volta per la realizzazione dell`impianto, n tutto, appunto, entro i due anni, anche se una delle gare dovesse andar deserta e quindi essere bandita di nuovo.
E i sei siti individuati da Vardè? Che fine hanno fatto? È stato un lavoro inutile? No, mi spiega il nuovo commissario. Il problema è che il suo predecessore non ha avuto ne il tempo ne la possibilità di verificarli. E, se l`avesse fatto, chissà, magari avrebbe scoperto che alcuni di quelli scelti non erano idonei. Perché è questo che lui adesso si appresta a fare. Accertare, sul campo, che le aree selezionate abbiano tutti i requisiti. E, per evitare di ritrovarsi con un sito scelto ma poi da scartare, ha messo nero su bianco un ventaglio di ipotesi, così da poter far fronte a eventuali problemi tecnici. Altri problemi, invece, saranno di carattere politico, a cominciare dalle resistenze delle comunità locali. L`ex commissario scrisse al prefetto di Napoli illustrando la situazione e facendo intuire, sullo sfondo, che per tutelare l`incolumità di chi effettuava carotaggi e verifiche era necessario impiegare la forza pubblica.
Il suo successore dell`argomento non parla proprio, che lui è un tecnico, e l`ordine pubblico è compito che spetta ad altre autorità.
Proprio sull`autorità, però, si gioca una partita decisiva. Così come è stata disegnata dalla legge, la figura del commissario è dotata di abbastanza poteri per poter realizzare quei siti? E, in caso contrario, va chiesto al Governo di concederglieli? O, così facendo, si cozzerebbe contro le determinazioni dell`Ue, che già nella risoluzione del 3 febbraio 2001 (pubblicata sulla Gazzetta ufficiale il 22 giugno scorso) scriveva che «la gestione dei rifiuti da parte di commissari straordinari è attualmente considerata da gran parte della popolazione come parte del problema, anziché la soluzione»? Raffaele Ruberto dice che quella dell`ampliamento dei poteri è materia nella quale non vuole entrare, perché è una valutazione politica che non tocca a lui, tecnico chiamato ad attenersi alla legge. Quanto a quelli già esistenti, però, si dice convinto che il quadro disegnato dalle attuali norme consente di portare a termine l`incarico. E, dunque, anche di convincere le popolazioni che oppongono resistenza, alle quali vuoi presentare progetti neutri e spiegare bene di cosa si tratta. È esattamente ciò che chiede l`Unione europea: «I cittadini, secondo la convenzione di Aarhus, hanno il diritto di essere informati della situazione esistente sul proprio territorio, ed è compito delle autorità fornire informazioni e motivare i cittadini a sviluppare un atteggiamento e forme di comportamento responsabili».
Farlo, però richiederà tempo. E il cortocircuito è tutto qui. Quei siti servono subito per evitare contestazioni e multe, ma per realizzarli in tempi rapidissimi occorrerebbero poteri più che straordinari e azioni di forza che la stessa Uè boccia invitando a seguire la strada del dialogo e dell`informazione alle popolazioni. Un percorso certamente più virtuoso, ma lungo almeno un anno, forse anche due. L`Europa attenderà?

Il predecessore
 I siti individuati da Tino Vardè? Vanno verifìcati, perché lui non ne ha avuto il tempo. E alcuni potrebbero non andar bene
 Il cortocircuito
 La Commissione preme per tempi céleri e invoca il dialogo con i cittadini, ma per il confronto serve tempo. L`Ue aspetterà?
Chi è
 Raffaele Ruberto, viceprefetto, è il commissario che dovrà indicare dove realizzare i siti

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