Incubo spazzatura tra Pianura e Soccavo

NAPOLI - Restano sempre due territori più martoriati dall`emergenza rifiuti: Pianura e Soccavo, ormai, portano sulle spalle una vera e propria croce pesante come un macigno. Non è vera emergenza, ma comunque, i quartieri della periferia occidentale di Napoli soffiono per i cumuli di sacchetti neri che ogni giorno si accantono agli angoli delle strade. Quelle stesse strade che, naturalmente, sono isolate dai centri abitati ma che, inevitabilmente, creano problemi ai cittadini. Tante le zone critiche : il cimitero di Soccavo, via Monti, via Palazziello, via Croce di Pipemo e via Tomcelli. E i cittadini sono stanchi di vivere quasi assediati dai rifiuti. "Da troppo tempo sopportiamo questa emergenza e, nonostante la situazione non sia negativa come gli anni passati, siamo stanchi di dover vivere come se qui l`emergenza non fosse mai finita", hanno sottolineato alcuni cittadini, evidenziando, poi, il problema della bonifica dei territori di Pianura (già martoriata dallo scandalo rifiuti, ndr) mai iniziata. Montagne di pattume che, non prelevate, poi vengono incendiate: e non ultimo è l`incendio appiccato la notte scorsa all`esterno del cimitero di Soccavo. "Non siamo in emergenza, ma i miei territori soffrono ", ha sottolineato Maurizio Lezzi, presidente della nona Municipalità. "Lo scorso agosto - ha aggiunto - il vicesindaco Sodano informò che avrebbe fatto partire la raccolta differenziata prima della fine anno sul territorio di Pianura lo non sono d`accordo perché, operazioni del genere, dovrebbe coinvolgere tutta la municipalità ". Dalle ex circoscrizioni, quindi, si chiede un intervento radicale "per evitare discriminazioni territoriale " e arrivare ad un risultato omogeneo e completo. "Bisogna partire ad armi pari anche perché è l`unico modo e sistema per sconfiggere definitivamente il problema del sacco nero per strada ed evitare che i quartiere diventino pattumiera della città", ha precisato ancora la fascia tricolore del palazzo municipale di piazza Giovanni XXIII che, però, ha spezzato una lancia in favore degli uomini dell`Asia che "pur sotto ripetute sollecitazioni, riescono a mettere a punto quasi tutti gli interventi che prescrìvo". E, poi, conclude: "Dal Comune, invece, si dovrebbe pensare un pò ` meno ad eventi intemazionali e più ai napoletani che vorrebbero avere risposte in termini di vivibilità".