Depuratore di Cuma, patto per il progetto anti-miasmi
Si sono uniti intorno a questo progetto i quattro comuni flegrei: Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida e Quarto. Ed erano presenti, attraverso i loro assessori al ramo, all`ispezione dell`impianto richiesta dal presidente di commissione Michelangelo Luongo. Insieme a loro il custode giudiziario dell`impianto Paolo Massarotti e i rappresentanti delTHydrogest, la società che gestisce il depuratore, Fabrizio Di Nardo e Maurizio Marchetti. Il comune di Pozzuoli ha già deliberato i progetti necessari alla bonifica di licela, Cuma e Monteruscello. La stessa delibera sarà discussa e rafforzata dal voto del Consiglio comunale, previsto per mercoledì 26. Le amministrazioni flegree sono compatte, per una battaglia senza colori politici.
Ora la campagna per salvare l`ambiente continua sul tavolo della Regione. Già la settimana scorsa c`è stato un tavolo con à assessore all`ambiente Giovanni Romano e i comuni colpiti dal disastro ambientale. La richiesta, oltre ai dettagli tecnici, è quella di intervenire utilizzando parte dei soldi sbloccati dal Cipe lascorsa estate, perla realizzazione di interventi di bonifica e depurazione nelle regioni del Sud. Alla Campania spettano circa 200 milioni di euro complessivamente. Per Cuma basterebbero lO milioni, da utilizzare con l`impianto innovativo e tecnologico di coperture delle vasche, e la successiva trasformazione in energia del biogas contenuto nei fanghi. Parte dei soldi servirebbero anche per coprire gli alvei: le condotte che arrivano dalla zona dei Camaldoli, dalgiuglianese, daCalvizzano, indirizzate verso il depuratore e l`idrovora di Cuma. In questi canali, scoperti, finiscono come ha denunciato il comune di Poz zuoli, diversi scarichi abusivi. Il rivestimento impedirebbe il fenomeno illegale, causa principale, secondo i tecnici, dell`inquinamento della costa. Se la Regione stanziasse per à area flegrea più soldi, potrebbe definitivamente risolvere anche il problema "mare nero" : ci sarebbe bisogno della costruzione di una condotta sottomarina che porterebbe a largo tutte le acque. E la costa, che stenta a decollare verso il turismo balneare, potrebbe diventare uniuogo paradisiaco.