Bonifiche Devono essere collegate a progetti di sviluppo coinvolgendo i privati

«Sul piano rifiuti ok dellìEuropa ma bisogna aprire le discariche»

Clini: necessario il registro tumori, no a troppi tagli sulla salute
Differenziata: Si proceda gradualmente Servono altre risorse, il governo le assicurerà anche nel 2013
19 settembre 2012 - Gerardo Ausiello
Fonte: Il Mattino

«Si al registro tumori. Su temi - me la salute e la sicurezza del territorio risparmiare può anche essere controproducente». Il ministro dell`Ambiente Corrado Clini scende in campo a sostegno della legge approvata dal Consiglio regionale della Campania, ma poi bloccata dal governo perché «in contrasto con il piano di rientro dal disavanzo sanitario». Per superare l`impasse - è il suo ragionamento - occorrono soluzioni immediate, come il decreto commissariale annunciato dal presidente della Regione Stefano Caldoro. E sui rifiuti chiede alle istituzioni locali di accelerare l`apertura delle discariche per scongiurare la maxi-multa dell`Unione europea e nuove terribili emergenze.
La Campania è stata avvelenata per anni dagli sversamenti di rifiuti tossici e industriali ma il registro tumori è stato bloccato dall`esecutivo perché costa troppo. Su questioni del genere non sarebbe opportuna una deroga?
«Si tratta di un argomento cruciale rispetto al quale occorre una riflessione seria ed approfondita. Ci stiamo confrontando con l`urgenza di adottare interventi strutturali in settori strategici come il rispetto dell`ambiente e la tutela della salute che richiedono pubblici. Tali misure dovrebbero produrre, come effetto economico nel medio periodo, la riduzione dei costi: se infatti si aumentano prevenzione e controlli, si risparmia sull`assistenza. Nello stesso tempo, però, i vincoli di bilancio e il rispetto del patto di stabilità ci costringono a diminuire le disponibilità di risorse proprio in questi ambiti. Il paradosso, allora, è che per risparmiare spenderemo di più. Questo tema di politica economica è al centro della nostra agenda perché rappresenta uno dei passaggi da cui pottebbe dipendere la crescita del Paese».
Per salvare il registro Caldoro ha annunciato un decreto commissariale che consenta di colmare lavacatio fino a quando l`assemblea campana non prowederà a modificare la legge impugnata a Roma o finché non ci sarà il verdetto della Consulta. È una strada percorribile?
«Mi sembra una soluzione saggia. In questo modo si potrà risolvere il problema in tempi rapidi».
Nei giorni scorsi, attraverso il Mattino, oltre 300 fra ricercatori e scienziati hanno sottoscritto un manifesto con cui annunciano che non voteranno politici e parlamentari inadempienti sulle emergenze ambientali. Quali sono le responsabilità delle classi dirigenti?
«Considero giusto l`appello della comunità scientifica nel senso che è utile mettere pressione alle autorità affinchè sciolgano questi nodi. Nello stesso tempo occorre sottolineare che nei sedici anni di gestione commissariale dell`emergenza rifiuti non sono state assunte iniziative efficaci o comunque i risultati ottenuti si sono rivelati scarsi, nonostante i massicci investimenti. A mio avviso, tuttavia, non basta solo accusare la politica : occorre piuttosto chiedersi perché il sistema non ha funzionato e formulare proposte, suggerimenti e idee alternative».
Il 14 settembre il governo ha inviato a Bruxelles il dossier sull`emergenza rifiuti in Campania. Qual è stato il verdetto della commissione europea?
«Mi sembra che la risposta dell`Europa sia stata positiva. Nel piano abbiamo illustrato gli sforzi compiuti, che potrebbero aiutarci a superare definitivamente la procedura d`infrazione. Grazie al sistema creato in questi mesi sono state scongiurate altre emergenze. Ora bisogna proseguire in questa direzione».
Niente maxi-multa, allora?
«Dovremmo riuscire ad evitarla, almeno per il momento».
Sulle discariche, però, non sono stati compiuti grandi passi in avanti. Possibile che solo in Campania non si riescano ad aprire siti di smaltimento?
«Su questo punto i funzionari europei ci hanno chiesto di andare fino in fondo. Ecco perché come governo abbiamo sollecitato gli enti locali ad impegnarsi per superare resistenze e difficoltà. Le discariche, o comunque gli impianti che le istituzioni competenti riterranno di utilizzare, sono indispensabili per gestire la fase di transizione in attesa del completamento del ciclo dei rifiuti».
Secondo il cronoprogramma, i termovalorizzatori dovranno essere ultimati tra il 2015 e il 2016. Si può accelerare?
«Anche questa partita è nelle mani delle autorità locali. Il ministero dell`Ambiente sta accompagnando il percorso ed è pronto a intervenire qualora venisse richiesto».
Non sono troppi cinque anni per raggiungere il 65 percento di raccolta differenziata?
«Il ciclo deve funzionare bene, occorre quindi procedere gradualmente. A Napoli e in Campania si sono gettate le basi per centrare l`obiettivo ma serviranno altri fondi. Il governo Monti, nonostante la crisi economica, li ha assicurate nel 2012 e farà lo stesso nel 2013».
Il tempo passa, le ecoballe restano. E si discute ancora su come smaltirle.
«Non si può certamente immaginare di portarle in discarica ne di lasciarle dove sono. L`unica via d`uscita è la costruzione di un impianto ad hoc».
Il ministero della Salute ha avviato un monitoraggio nella «Terra dei Fuochi» per poi decidere sul da farsi: quando partiranno le bonifiche?
«I rilievi sono necessari perché non sappiamo quanti e quali veleni siano stati sversati in passato nei terreni. Solo così potremo sapere con certezza come procedere. Quanto ai siti ex industriali, come Bagnoli e Napoli Est, le bonifiche devono essere strettamente collegate a progetti di sviluppo: in questo modo sarà possibile coinvolgere anche i privati».

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