Tumori, catena umana per difendere il registro
Il clima generale a largo San Giuseppe Moscati, sede dell`Istituto di cura dei tumori "Pascale" di Napoli, è di rabbia e indignazione per la notizia del blocco dell`istituzione del registro dei tumori per la città da parte del governo Monti. Nel luglio scorso, infatti, la regione Campania ha votato all`unanimità l`istituzione di un registro dei tumori che coprisse l`intera area regionale con l`obiettivo di localizzare geograficamente i centri in cui la malattia si sviluppa maggiormente, e di seguirne l`evoluzione. La legge però ha incontrato delle difficoltà: a parere del governo centrale ha costi troppo elevati, gli enti locali - al centro di una politica di "austerity" - non possono contare su fondi per questo genere di operazioni. «È stato un duro colpo, - commenta il professor Antonio Martella, oncologo e tossicologo dell`Istituto Pascale, anima del presidio che ieri 17 settembre si è tenuto all`ingresso dell`ospedale per protestare contro questa decisione - il registro dei tumori è fondamentale nel percorso di prevenzione e lotta a questa piaga. Troppo spesso si è portati a credere che certe malattie siano frutto esclusivamente di cattive abitudini come il fumo o una dieta scorretta, ma in realtà la situazione è molto più complessa. Studi dell`istituto di andrologia attestano un`impressionante diminuzione della produzione di spermatozoi nei giovani così come un aumento dei casi di endometriosi nelle ragazze, nonché un vertiginoso incremento delle malattie della tiroide. Il cancro ai polmoni, poi, è aumentato del 30%, senza dimenticare il diabete. Non è un caso: la maggior parte dei tenitori campani è oggetto di sversamenti di rifiuti tossici nonché di roghi illegali altamente velenosi di rifiuti speciali che quotidianamente inquinano l`aria. Senza dimenticare che, a fronte di questa terribile situazione, non un metro di terreno è stato inibito alla coltivazione». In questo senso si esprime anche il dottor Antonio Pranzo, ex medico dell`ospedale Pascale: «Più che di rifiuti tossici si deve parlare di rifiuti radioattivi. Le scorie di questo tipo necessitano di un tempo di smaltimento che può arrivare anche ad un milione di anni». In una regione martoriata dal problema dei rifiuti, e dal fatto che la spazzatura sia, qui più che altrove, fonte di grande ricchezza, la mossa del governo di fermare la legge ha sollevato lo sconcerto generale: secondo l`Istituto Pascale dal 1998 ad oggi i casi di morte per malattie oncologiche sono aumentati, nel solo napoletano, fino al 47%. Assoluto aumento del tasso di mortalità femminile per tumore del polmone, il più alto in Italia, con un incremento superiore al 100% nella provincia di Napoli ed al 68% in quella di Casería. La notizia che il governatore della regione Stefano Caldoro abbia approvato un decreto presidenziale con cui istituisce il registro dei tumori viene accolta con pacato ottimismo «ci fa piacere che il governatore abbia firmato - sostiene il professor Martella - è necessario che tutti facciano la propria parte, medici, cittadini e soprattutto politici». Protagonisti della catena umana che ha circondato l`area dell`Istituto molti medici e dipendenti dell`ospedale e co- dei Valori` e l`assessore al lavoro Marco Esposito, tra gli organizzatori dell`evento, che comunica cifre impressionanti: 300.000 persone muoiono di cancro, vivendo la metà della rispetto agli altri, il che vuoi dire che una persona ogni venti si ammala di cancro in Campania, ovvero 19 persone vivono come gli altri e una si ferma a quarant`anni.