L`appello Calabrò: osservazioni da recepire ma questo strumento va reso operativo

Registro tumori, stop dal governo: «Costa troppo»

Impugnata la legge regionale: è in contrasto con il piano di rientro. Spesa prevista di 1,5 milioni
16 settembre 2012 - Gerardo Ausiello
Fonte: Il Mattino

Il registro tumori della Campania costa troppo e il governo lo blocca. L`altóla alla legge approvata dall`assemblea regionale il 10 luglio è stato deciso nel corso dell`ultimo Consiglio dei ministri mentre si attende per il 28 settembre l`esito dell`indagine sui possibili collegamenti tra rifiuti tossici e boom di malattie: l`esecutivo ha impugnato il provvedimento davanti alla Corte costituzionale perché «contiene alcune disposizioni in contrasto con il piano di rientro dal disavanzo sanitario». Ecco, dunque, l`ennesimo colpo di scena in una vicenda già complessa e tormentata: dopo mesi di trattative, ritardi e rinvii, il Consiglio regionale aveva finalmente varato una legge ad hoc chiesta con insistenza dalla comunità medica e scientifica. Ma alcune disposizioni - soprattutto quelle contenute nell`articolo 7 - non hanno convinto i tecnici ministeriali che vigilano sul deficit accumulato in passato dalla Campania: la norma consente infata l`eacquisto di beni strumentali, impianti e servizi; spese perle attività del centro di coordinamento e del comitato tecnico-scientifico (i cui componenti operano a titolo gratuito, ndr); spese per comunicazioni e informazioni con particolare riguardo alla pubblicazione di atti o documenti anche su richiesta; spese generali». Il tesoretto previsto dall`Aula per il funzionamento del registro è pari a 1,5 milioni. Troppo, secondo l`esecutivo, per una regione che ha ancora un passivo di 250 milioni (nonostante gli sforzi compiuti - nel 2009 il deficit era di 773 milioni - e l`impegno a raggiungere il pareggio di bilancio entro fine anno). A nulla è servito, dunque, l`impegno del Consiglio a vincolare i finanziamenti «agli obiettivi di una gestione efficiente».
Si allungano inevitabilmente, così, i tempi per la creazione di un sistema integrato dimonitoraggio e di raccolta dati sulle patologie tumorali: meccanismo considerato essenziale da ricercatori e scienziati in una regione «devastata dai rifiuti tossici e industriali e in cui si registra un incremento record di malattie».
Antonio Marfella, oncologo e responsabile dell`Isde (l`Associazione dei medici peri` ambiente), va all`attacco: «È una condanna a morte per tutti i nostri figli che non potranno avere i soldi per pagarsi le cure coni "farmaci innovativi" inefficaci che questo governo impone di usare immediatamente in Campania - scrive sulla sua pagina facebook - II blocco della legge è un`esplicita dichiarazione di guerra di sterminio per sei milioni di cittadini». Martella - che è uno dei 330 firmatari del manifesto-appello promosso dal direttore dello Sbarro Institute di Philadelphia Antonio Giordano - invita quindi a una mobilitazione non violenta «contro questa politica e questo esecutivo, nazionale e regionale». Immediata la replica del senatore Raffaele Calabrò, consigliere del governatore Stefano Caldoro per la salute: «II registro tumori è uno strumento indispensabile. Fino ad oggi abbiamo operato grazie ai registri di singole Asl e Province ma ora è necessario mettere in piedi un sistema unitario ed è questo il traguardo che si prefigge la legge. Credo che sia necessario da parte dell`assemblea campana analizzare con attenzione le osservazioni del governo senza recedere rispetto all`idea di rendere operativo il meccanismo nei tempi più rapidi possibili e di contare sempre su una rete informatica efficiente ma cercando di farlo seguendo una strada economicamente sostenibile». E il presidente della commissione sanità dell`assemblea, Michele Schiano di Visconti, aggiunge: «Sono in totale disaccordo con la decisione del Consiglio dei ministri. Nell` elaborare la legge siamo stati molto attenti a seguire le linee guida per il risanamento del debito lasciatoci in eredità dai precedenti governi regionali, linee che ci sono state suggerite dallo stesso esecutivo centrale». In segno di protesta contro lo stop alla legge, invece, i Verdi parteciperanno alla catena umana in programma domani alle 13 attorno all`Istituto Pascale.

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