Rifiuti, il pm elogia Caldoro «Tutelò la salute pubblica»
Il governatore Stefano Caldoro e il presidente della Provincia Luigi Cesaro non provocarono nessuna epidemia e quindi il Gip Andrea Rovida ha deciso di archiviare il procedimento a loro carico, come richiesto dal pm Francesco Curcio.
Il fascicolo riguarda l`emergenza rifiuti del 2011 e rappresenta il proseguimento della più vasta indagine per i fatti del 2007-2008. Si tratta, quindi di uno stralcio. I magistrati escludono innanzitutto che in quel periodo, a differenza di quanto avvenuto precedentemente, ci sia stata un`epidemia e poi che il comportamento degli amministratori, e in particolare quello del governatore Caldoro, sia stato in qualche maniera emissivo. Spiega infatti il Gip: «Dalle considerazioni svolte dal dottor Greco Donato, epidemiólogo, consulente del pm, può escludersi l`ipotesi di reato iscritto al numero 1 della rubrica, non essendo emerso alcun incremento significativo delle patologie aventi caratteristiche diffusive che delineano l`ipotesi di epidemia colposa».
D`altraparte, osserva il pm, non ci fu nessuna omissione di atti di ufficio: «La copiosa documentazione prodotta dal presidente Caldoro - osserva Curcio - dimostra lo svolgimento di un` attività amministrativa tesa a superare lo stato di crisi». E poi il pm fa riferimento ad alcuni provvedimenti concreti del governatore che all`epoca furono anche duramente contestati: «In un primo tempo scrive - vincendo evidenti resistenze politiche e campanilistiche apriva ai "rifiuti napoletani" le discariche fuori province e, in un secondo tempo, autorizzando anche il trasporto fuori regione dei rifiuti, provvedimenti che con la razionalizzazione del sistema (ovviamente damigliorare, e di molto) quanto meno scongiuravano pericoli per la salute pubblica».
Soddisfatto, evidentemente il governatore che esprime «Rispetto, oggi come quel giorno, per le decisioni ed il lavoro dei magistrati». E poi spiega: «Ho fornito, nello spirito della piena collaborazione, ogni atto utile. Deve continuare il massimo impegno di tutti sul fronte dei rifiuti. Fronte sul quale sono stati fatti passi in avanti, ma che presenta ancora molte difficoltà strutturali».
Sulla stessa linea il presidente Cesaro: «La notizia dell`archiviazione non mi sorprende affatto: ero assolutamente sereno perché, d`intesa con Caldoro ed i sindaci del territorio, avevamo preso decisioni idonee, opportune e tempestive per far fronte all`emergenza in atto». Cesaro guarda al futuro e sostiene «Ora siamo impegnati affinchè i provvedimenti adottati all`epoca e le misure messe successivamente in cantiere consentano di continuare a gestire una situazione che comunque necessita ancora di interventi strutturali. Insieme al Go- verno centrale dobbiamo anche risolvere definitivamente la questione delle ventilate sanzioni della Uè, e giungere ad una stabilità che, attraverso la definizione dell`impiantistica ed un ulteriore aumento delle percentuali di raccolta differenziata, ci consenta anche di porre fine a trasporti extra-frontalieri ed extra-regionali».
Sulla vicenda interviene il capogruppo del Pd alla Provincia, Giuseppe Capasso che spiega: «Siamo lieti del proscioglimento del Presidente Cesaro dalle accuse di epidemia colposa, ma restano le responsabilità politiche. L`inerzia di Regione e Provincia, priva Napoli degli impianti indispensabili esponendo l`Italia al rischio di pesanti sanzioni economiche. La stessa inerzia non si registra nell`attività di gestione della società provinciale Sap-Na che, lavorando álacremente, ha prodotto un buco di bilancio di oltre 15 milioni di euro inducendo il Presidente Cesaro ad aumentare la tassa sui rifiuti del 50% negli ultimi tré anni».