Impianto biogas sul Vesuvio, il sindaco: non paghiamo la Tarsu
TERZIGNO. Puntano all`esenzione dalla Tarsii gli amministratori comunali, decisi a dare battaglia questa mattina, quando ci sarà la conferenza di servizi per discutere dell`impianto di biogas da realizzare presso la discarica Sari, ormai chiusa da maggio. Appuntamento alla Provincia con la Sapna e la Ecodeco, per parlare di autorizzazioni e dell`iter burocratico da seguire. Mail Comune di Terzigno ha già dato un colpo di freno alprogetto lo scorso mese di luglio, quando ci fu una prima riunione. Quello del biogas, infatti, è un affare importante: dai rifiuti verrà prodotta energia elettrica e la Ecodeco si è impegnata a versare alla Sapna una royalty sugli incassi che deriveranno dalla vendita dell`energia. Un affare, ma anche un`opportunità perché finalmente, dopo anni di proteste e disagi, dalla discarica di Terzigno si potranno trarre dei vantaggi. Ma è proprio sulla esclusione dai vantaggi che quelli del Comune di Terzigno puntano i piedi. Spiega il presidente del consiglio comunale Stefano Pagano: «Noi non vogliamo entrare nel business, ne ci interessa creare un conflitto istituzionale. Tuttavia crediamo che i cittadini possano almeno beneficiare dell`esenzione dalla Tarsu, così come era stato deciso da Bertolaso quando era commissario straordinario».
Quando fu aperta la discarica, il Comune e il commissariato per l`emergenza rifiuti guidato dall`allora capo della Protezione civile, stipularono un accordo che esonerava Terzigno dal pagare la quota di sversamento sulla tassa per l`immondizia. Era una sorta di compensazione per il sacrificio di ospitare la discarica. Quando la fase di emergenza sie chiusa (almeno ufficialmente), la Provincia ha chiesto al Comune dip agare l`intera tassa. L`amministrazione comunale terzignese ha, allora, presentato un ricorso al Òàã. I giudici amministrativi del Lazio hanno rigettato il ricorso, dando ragione alla Provincia di Napoli.
L`esecutivo guidato da Domenico Auricchio è stato costretto ad emettere un ruolo suppletivo e ai cittadini è arrivata una maxi-stangata, tra mille proteste. Ora l`amministrazione vorrebbe ridiscutere quei patti e, dinanzi alla prospettiva di ospitare l`impianto di biogas, mette sul piatto nuovamente la Tarsu. Dice il sindaco Auricchio:
«Se i patti tra Sapna ed Ecodeco sulla gestione del biogas sono validi, non vedo perché non debba essere valido l`accordo che stipulammo con Bertolaso. Ritengo che fino a quando la discarica sarà in qualche modo funzionante si debba tenere in considerazione la posizione del Comune di Terzigno». Peraltro, sulla questione Tarsu si attende, ora, il pronunciamento del Consiglio di Stato, al quale il Comune hapresentato ricorso. Aggiunge Auricchio: «Se la Provincia fosse disponibile a dialogare, noi saremmo pronti a rinunciare al nostro ricorso al Consiglio di Stato». In realtà fino a questo momento imessaggilanciato da Terzigno verso Provincia e Sapna sono rimasti inascoltati. Prima della conferenza di servizi di oggi, i politici della cittadina vesuviana avevano chiesto un incontro con il coinvolgimento del Parco Vesuvio, dei Comuni che fanno parte della zona rossa, delle associazioni e dei comitati di cittadini. «Noi comunque abbiamo intenzione di aprire un confronto costruttivo», chiarisce Stefano Pagano. Ma la vicenda del biogas potrebbe rappresentare il nuovo fronte caldo dell`emergenza rifiutinell`area vesuviana. I cittadini, infatti, continuano ad essere scontenti della presenza della discarica. Pur essendo chiusa da tempo, la cava sprigiona ancora un odore insopportabile, al punto che, soprattutto a Boscoreale, non sono mancate le proteste.