Angeli della monnezza, napoletani con Barracco: è solo propaganda
«Ho ammirato molto l'iniziativa di Mirella — osserva l'imprenditrice Pina Amarelli Mengano — che, ancora una volta, ha avuto il coraggio di esporsi in prima persona. Tuttavia, lo stato delle cose è ormai talmente deteriorato che è difficile intervenire efficacemente senza un intervento dall'alto. Purtroppo il problema dei rifiuti è totalmente sfuggito di mano alla città. Ormai, dobbiamo affidarci al Deus ex machina (Berlusconi, ndr). Ma quella dei volontari non è una risposta politica seria. Sembra piuttosto una soluzione aziendale, del tipo: ti mando la squadra delle pulizie. Una politica corretta avrebbe dovuto tener conto del territorio, di chi è sul posto, delle parti sociali».
Flavia Piro è preside di una scuola di frontiera. Prima è stata a Scampia, ora alle Fontanelle. «Mirella Barracco — commenta — ha ragione. Una trovata come quella dei volontari mi sembra il classico specchietto per le allodole, un modo per mettersi in luce con effetti speciali. Effettivamente, il problema si dovrebbe affrontare partendo dalle scuole. Dall'alto, invece, ci arrivano misure che forse in astratto potrebbero funzionare, ma che, quando si calano sul territorio non trovano attuazione. E succede che anche chi, come la Barracco, ha intuito la necessità del coinvolgimento della società civile per aiutare Napoli e la Campania ad uscire dall'emergenza, si ritrovi con le mani legate, nonostante il prestigio e la fama di cui giustamente gode ».
Non ha dubbi il musicista Daniele Sepe. «Quella dei volontari — sostiene — è solo una mossa propagandistica. trovo, peraltro, molto più grave la previsione dell'impiego dell'esercito non solo per presidiare le discariche, ma anche per neutralizzare le proteste. Alla fine sono i cittadini a pagare il conto dell'emergenza rifiuti, determinata da un intreccio di interessi privati, che lo Stato, e le amministrazioni regionali, per 14 anni hanno fatto finta di non vedere. La Barracco ha ragione, sono d'accordo con lei. Condivido la sua denuncia. Ma non posso assolvere per l'accaduto la borghesia napoletana a cui anche lei appartiene».
Ironico il costituzionalista Ferdinando Pinto. «Ma quali angeli della monnezza. Sono solo dei debuttanti allo sbaraglio. Un grande popolo non ha bisogno di eroi. Ma di uno Stato che, nelle sue articolazioni, riesce a ricondurre le emergenze all'ordinario. La Barracco ha, dunque, fatto benissimo a denunciare questo scandalo. E se ha peccato, lo ha fatto per difetto. Lo Stato non può essere protagonista di iniziative estemporanee. Ma deve riuscire a mettere a regime un sistema, attraverso le regole e le sanzioni per chi non le rispetta».