L`obiettivo Ottenere energia elettrica per illuminare le strade Il 5 settembre primo summit

Biogas dalla Cava Sari, il diktat di Terzigno

Mobilitati i comitati antidiscarica: abbiamo subito disagi e danni non possono tenerci ai margini
31 agosto 2012 - Francesco Gravetti
Fonte: Il Mattino

TERZIGNO. L`affare biogas di cava Sari riguarda la Ecodeco, società specializzata nella trasformazione dei rifiuti in energia, e la Sapna, la società della Provincia che gestisce il ciclo dell`immondizia. I Comuni resteranno fuori dal business, nonostante per anni abbiano sopportato la presenza della discarica nel cuore del Parco Vesuvio. Ed è questo aspetto che non va giù all`amministrazione comunale di Terzigno, decisa a chiedere all`ente di Palazzo Matteotti di partecipare alla divisione degli eventuali utili derivanti dal funzionamento dell`impianto. Alla Provincia, infatti, la Ecodeco dovrà corrispondere una royalty: una percentuale sui guadagni che provengono dalla vendita dell`energia elettrica. Di questa royalty, il Comune di Terzigno vuole discutere, al punto che ha chiesto l`apertura di un tavolo istituzionale per aprire un confronto. Spiega l`ingegner Giuseppe Sabini, responsabile dell`ufficio tecnico del Comune vesuviano: «Vogliamo che i Comuni vesuviani, il Parco Vesuvio e le associazioni siano coinvolti. La popolazione ha subito per anni la discarica, ragionare sulla possibilità di ottenere dei benefici ci sembra logico».
L`obiettivo del Comune è ottenere l`energia elettrica necessaria a garantire la pubblica illuminazione a tutta la cittadina: «Sarebbe una sorta di compensazione», aggiunge Sabini. La road map per la realizzazione dell`impianto di trasformazione del biogas è già segnata: il 5 settembre ci sarà una conferenza di servizi, la seconda dopo quella di luglio. Riunioni tecniche, che servono solo a valutare le varie autorizzazioni. Ma è questo processo che l`amministrazione di Terzigno vuole interrompere: «Al di là dell`aspetto tecnico, ci sono delle valutazioni sociali da fare», dicono i politici vesuviani. Ecco perché prima del 5 settembre vorrebbero un confronto.
Ma l`ente guidato da Luigi Cesaro non ha ancora risposto alla richiesta di Terzigno. Dalla loro parte, quelli dell`amministrazione comunale vesuviana potrebbero trovare alcuni esponenti dei comitati. Gli esponenti della Rete dei Comitati hanno proposto da tempo l`istituzione di un consorzio tra Comuni con il compito specifico di inserirsi nell`affare biogas. Una proposta che potrebbe essere ribadita attraverso una serie di manifestazioni, anche perché dalle parti di cava Sari la fibrillazione è alta.
La puzza che arriva dalla discarica è ancora forte, nonostante il sito sia stato chiuso da mesi. E la protesta per il cattivo odore potrebbe mescolarsi a quella per la condivisione della gestione del biogas e dare vita ad una nuova stagione di tensioni. Inrealtà, il Comune di Terzigno vorrebbe inserirsi in un percorso già segnato dalla Provincia. I soldi che dovranno arrivare da Ecodeco, infatti, sono già stati impegnati: c`è una voce della tariffa della Tarsu, perlaparte che compete alla Provincia, che fa riferimento proprio agli introiti dello sfruttamento del biogas. E sulla questione rifiuti, il presidente della Comunità del Parco, Giuseppe Capasse, è perentorio: «La verità è che il sistema è ancora troppo fragile e si basa troppo sul trasferimento dell`immondizia all`estero. Il vero dramma è questo».

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