Superperizia della Procura «Il mare non è balneabile»

Inchiesta sui dati Arpac, nuova campionatura in via Caracciolo
29 agosto 2012 - Giuseppe Crimaldi
Fonte: Il Mattino

La prima doccia fredda era arrivata in un giorno bollente, alla vigilia di Ferragosto. Una bocciatura secca e senza appelli. Dai rapporti della Goletta Verde sulla situazione del mare a Napoli emergeva un quadro sconfortante: i campioni di acque prelevati lungo le coste e fatti analizzare da Legambiente indicavano che un punto, ogni 34 chilometri, era inquinato. Mare bocciato, insomma. E adesso la Procura vuole vederci chiaro. L`inchiesta aperta a metà luglio all`indomani della scoperta a due passi dal mare di via Caracciolo di una vasca sotterranea contenente centoventimila litri di liquami corrosivi e inquinanti ha indotto gli inquirenti ad estendere il campo d`azione. E dunque oral`indagine si sdoppia: da un lato c`è quella che si occupa della «vasca dei veleni» (che, se fosse entrata a contatto con il mare, avrebbe provocato un disastro ambientale); dall`altro quella sulla qualità, più ingenerale, dello stato delle acque marine napoletane.
Mare bocciato, dicevamo. Nonostante le migliori intenzioni della vigilia, nonostante i dati delle analisi svolte dagli organi di controllo regionali. E nonostante gli inviti a tuffarsi pure tranquillamente persino dalle scogliere del lungomare - nel tratto da via Cesarie Console, passando per via Partenope e via Caracciolo-fin oltre il contorni della costa di Posillipo.
I dubbi e i sospetti dellaProcura si possono sintetizzare in due battute: il mare che bagna Napoli è sicuro, oltre che apparentemente pulito? E ammesso che i dati incoraggianti (e un po` trionfalistici) che indicano l`eeccellenza» del mare di via Caracciolo e dintorni siano esatti, come si spiega la presenza in mare - registrata da ultime analisi che sarebbero invece in possesso dei pubblici ministeri di una notevolissima quantità di batteri E.coli? E.coli sta per «escherechia coli», anticamera virtuale di malattie del calibro di tifo, paratifo ed epatite A. Malattìe infettive pericolose.
A estate quasi finita, scoppia insomma un allarme che non può essere sottovalutato. Per questo la Procura guidata da Giovanni Colangelo ha deciso di voler approfondire, di vederci chiaro, di capire se - nella trafila delle analisi e delle certificazioni che poi hanno un peso determinante sulle decisioni di concedere il permesso di balneabilità di uno spazio di mare qualcosa si sia inceppato.
Inutile dire che il fronte che la magistratura inquirente cerca di tutelare estendendo i propri accertamenti a tutto il mare del Golfo è duplice: si tratta di tutelare il diritto alla salute dei cittadini, ma anche il patrimonio ambientale. E non vi è dubbio che - negli ultimi anni - molto è stato fatto per recuperare la qualità delle acque e per restituire il mare ai napoletani. Se il mare non bagnava Napoli, come scrisse la Ortese, oggi di sicuro terra e acqua si sono decisamente riawicinate. Ma questo non basta. E non può bastare. L`indulgenza si trasforma spesso in peccato per chiunque, quando serve a coprire situazioni potenzialmente pericolose per chiunque. Benvengano, dunque, gli accertamenti dei pubblici ministeri.
E poco importa il dato scientifico che indica i napoletani come «autoimmuni» da alcune malattie infettive. Perché c`è anche questo da sottolineare: decenni di malagestione della cosa pubblica - che in Campania non ha risparmiato ovviamente nemmeno l`ambiente e la salute - hanno determinato conseguenze irreparabili per la salute di tanta gente. La Procura di Napoli ha affidato una superperizia ad un consulente estemo, un docente universitario che non vive in Campania. Saranno le sue risposte, a questo punto, a dire l`ultima parola sulla qualità delle acque, sulla balneabilità del mare, e sul diritto alla salute delle persone.
Le analisi
Dati ufficiali: la stagione estiva 2012 è cominciata con le coste di Posillipo e di via Caracciolo bagnate da un mare più pulito rispetto 2010
I rilievi
350 stazioni di rilevamento Arpac, il divieto è stato classificato attraverso il calcolo della presenza di batteri derivanti dagli scarichi fognari
Il caso Bagnoli
Balneazione interdetta nel tratto Bagnoli-Coroglio a causa dei veleni di origine industriale trovati sia in mare che sull`arenile
Gli scarichi illegali
Campania in testa alla classifica nazionale del mare illegale con 1.872 infrazioni accertate

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