Rifiuti, trenta mini-discariche a rischio incendi
Trenta mini-discariche a rischio roghi, mancano i fondi per le bonifiche che ogni anno costano ad Asia circa 2 milioni di euro. Questa è la cifra che i cittadini napoletani devono mettere in conto ogni anno per eliminare rifiuti e veleni nelle strade-sversatoio, dislocate nei vari quartieri della città. A Napoli infatti si contano oltre trenta siti che corrispondono all`identikit di una discarica abusiva: tra questi quello di via Virginia Woolf, quartiere Ponticelli, e quello di via Brecce Sant`Erasmo, nella zona industriale. In sostanza, alcuni commettono il crimine (ambientale, sanitario e fiscale) - ovvero quelli che sversano in maniera furtiva -, mentre tutti gli altri sono costretti apagare. Perché aNapoli, oltre le emergenze straordinarie, come quella attuale dei roghi, ci sono anche quelle ordinarie - si fa per dire come quella che riguarda i rifiuti.
Dopo l`articolo pubblicato ieri dal Mattino, che denunciava la presenza di una discarica a cielo aperto a via Caserma di Cavalleria, nel quadrato noto come il «perimetro della monnezza», l`amministratore delegato di Asia, Daniele Fortini, è intervenuto annunciando la bonifica dell`area entro fine mese. «Sono anni che quelle strade di Cavalleggeri vengono utilizzate per gettare qualsiasi tipo di rifiuto: soprattutto quelli pericolosi, come eternit e materiali infiammabili. Ci siamo già attivati per bonificare l`area ed entro fine mese comincere- mo la raccolta». In quel perimetro senza sbocchi si possono trovare frigoriferi, interi salotti abbandonati, televisioni, resti di traslochi e di vecchi cantieri e decine di sacchi bianchi di materiale contenente amianto bonificato, abbandonati sul ciglio della strada. Una distesa infinita di rifiuti. «Per questo siamo costretti puntualmente a programmare tipi di bonifiche e di interventi speciali, per poter evitare disastri ambientali».
In sostanza, i criminali si liberano dei materiali di risulta dei cantieri e dei rifiuti tossici e l`Asia deve correre ai ripari facendo da tappabuchi. Il problema sollevato da Fortini riguarda soprattutto i costi delle bonifiche straordinarie. Per rimuovere e smaltire questi materiali tossici infatti, ci vogliono seicento euro a tonnellata, rispetto ai duecentocinquanta euro per la gestione ordinaria di rimozione e smaltimento rifiuti: circa il triplo dunque. «Purtroppo questi fenomeni di criminalità ambientale, sanitaria, fiscale e tributaria - incalza duramente Fortini -, non avvengono soltanto a Cavalleggeri, ma in diverse zone della città, per questo diventa difficile intervenire in tempi brevi». Fortini traduce poi questo sforzo in costi e tempi:
«Ogni anno si spendono oltre due milioni di euro per le bonifiche - sottolinea Fortini - ed è assurdo che ogni napoletano debbapagare peri reati altrui. Soltanto nel 2011 siamo intervenuti a via Caserma di Cavalleria almeno trenta volte, raccogliendo circa 300 tonnellate di rifiuti in un anno, spendendo quasi duecentomila euro soltanto per quella strada».
Ovviamente questa spesa grava sulle casse di Asia, che versa in una situazione economica a dir poco disastrosa quanto drammatica. Basti pensare che per effettuare questo tipo di bonifiche straordinarie c`è bisogno, prima, del sopralluogo dell`autorità sanitaria che deve individuare il tipo di rifiuto e stabilirne la pericolosità, poi, l`utilizzo di squadre e automezzi speciali. Un problema che va ben oltre le singole discariche, che senza i dovuti riscontri e interventi tempestivi rischiano di trasformarsi in vere bombe ecologiche.