Incendi, il prefetto sprona i Comuni

"Fate di più, non chiedete risorse". Inchiesta Dda sui roghi tossici
24 agosto 2012 - Roberto Fuccillo
Fonte: Repubblica Napoli

«NOI non possiamo fare di più. Servono uomini, risorse, anche leggi». «Il ciclo rifiuti è affidato a Regione, Province e enti locali. Cari sindaci, riflettiamo prima di chiedere altre risorse o interventi delle forze dell Ordine». Inlinguaggio diplomatico lo si definirebbe «fianco confronto». Il prefetto Andrea De Martino aveva convocato un vertice sui roghi con i Comuni interessati. E ai sindaci è stati ripetuto l`invito a fare di più sul piano della sorveglianza, mentre il pm Rosario Cantelmo rivelava che si andrà a una inchiesta ampia, per accertareeventualiinteressimalavitosi, sui roghi tipo quello diAcerra di qualche giorno fa.
I Comuni, ognuno con i suoi guai, hanno fatto presente al prefetto che più di così non si può. Si è parlato soprattutto dei roghi di rifiuti. Mentre i rappresentanti del Comitato fuochi, conintestal`oncologo Antonio Martella, puntavano il dito sui rifiuti industriali, i sindaci (Giugliano, Terzigno, Noia, Casalnuovo, Casoria, Caivano e altri) hanno sciorinato le loro esigenze. Chi ricordando che «abbiamo un turno di vigili urbani anche dalle 18 alle 24», chi invocando interventi sui rom, chi chiedendo più pattuglie, chi lamentando le difficoltà burocratiche connesse al relosi. Però per il vicesindaco di Napoli, Tommaso Sodano, «sappiamo dove sono i roghi, è ora di agire», specie sui falò dei copertoni, frutto evidentemente anche di evasione fiscale rispetto agli obblighi di smaltimento. Pneumatici, pellami, residui agricoli e di edilizia: questi i nemici identificati. Molti sindaci si sono espressi a favore di un coordinamento fra Comuni limitrofi.
Il prefetto non aveva alcuna voglia di sentir parlare di insufficienza degli uomini dello Stato. Aveva già diffuso prima una nota con il puntiglioso riepilogo di due anni di interventi, pattugliamenti, sequestri, denunce e arresti. Così ha rivolto ai Comuni un invito a fare quel che si può, coi propri poteri, prima di chiedere interventi altrui. E, sul tema della collaborazione, ha ricordato che «consorzi, gestioni associate, sono strumenti già previsti dagli ordinamenti, non servono nuove leggi». Detto questo, ci ha poi messo di suo un paio di interventi. Al presidente della Regione Caldoro e al ministro Clini «scriverò un`altra letteraperché i sindaci abbiano più risorse per le bonifiche». Al questore vainvecela richiesta di «organizzare riunioni periodiche in zone più a rischio». Una tentativo di strutturare dei controlli integrati, ma «tocca a voi che conoscete il territorio dire quali sospetti avete, non aspettate le operazioni delle forze dell`ordine».
I sindaci sono ora riconvocati fra 45 giorni. Nel frattempo bisognerà anche risolvere il caso deirogo alle balle di Acerra. Di fronte a un sindaco, Raffaele Lettieri, che ancora invocava lo svuotamento delle piazzole, il prefetto ha chiesto «formalmente» a Regione e Provincia di «accrescere il sistema di sorveglianza dei siti». L`assessore provinciale Giuseppe Caliendo, dopo aver chiesto al governo una deroga al patto di stabilità per interventi ambientali, ha tagliato corto: «La sorveglianza sui siti e` è». Indagini certamente ampie, «di sistema», come ha rivelato il procuratore aggiunto della Dda Rosario Cantelmo: «Non abbiamo elementi inequivoci per poter parlare della presenza della camorra nell`incendio delle ecoballe stoccate ad Acerra, ma fa riflettere l`accaduto ed attendiamo altri elementi per poter affermare con certezza che non si tratti di cani sciolti». In ogni caso l`indagine dovrebbe occuparsi anche di altri incendi, compresi quellispesso appiccati daimmigrati per rubare il rame dagli impianti ferroviari. «Ormai respiriamo pneumatici, è un dramma umanitario di dimensioni immani», ha detto don Maurizio Patriciello, parroco della chiesa di San Pietro Apostolo al Parco Verde di Caivano, al termine dellariunione. Tra una settimana, nella Villa comunale, si terrà un incontro di preghiera con i vescovi di Aversa, Caserta e Capua.

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