Ecoballe, siti blindati contro i roghi Blindati i siti di ecoballe, maxi-inchiesta della Dda
Vertice ieri sull`incendio del sito di ecoballe di Acerra tra il prefetto di Napoli, Andrea De Martino, e 26 sindaci per fare il punto sui roghi tossici che appestano l`aria nella terra di mezzo tra Napoli e Caserta. «Sono preoccupato, è il secondo rogo in pochi me si», rimarca De Martino. Il prefetto da un lato rassicura i sindaci, dall`altro li bacchetta e spinge a una maggiore vigilanza nei siti di stoccaggio delle ecoballe («A cominciare da Acerra», dice il prefetto) ma anche fa un invito perentorio ai sindaci del Napoletano affinchè «mettano in campo i vigili urbani per maggiori controlli su alcune attività a rischio perché occorre scovare i furbi che smaltiscono pneumatici, tessuti, pelli e scarti dell`edilizia senza rispettare le leggi. Facciano verifiche a tappeto anche se questo, dal punto di vista elettorale, può comportare aspetti poco gradevoli. Il comune di Napoli, invece, fa scintille». Intanto, la Procura di Napoli si prepara ad aprire un`inchiesta «di sistema», cioè ad ampio raggio sul fenomeno dei roghi tossici di rifiuti.
Si dice «preoccupato» il prefetto Andrea De Martino rispetto all`incendio del sito di ecoballe diAcerra: «fl secondo in pochi mesi», rimarca prima dell`incontro con i 26 sindaci per fare il punto sui roghi tossici che appestano l`aria nella terra di mezzo tra Napoli e Caserta. E con loro, con i primi cittadini, il prefetto da un lato li rassicura, dall`altro li bacchetta. Owerol`impegno a una una maggiore vigilanza nei siti di stoccaggio delle ecoballe («A cominciare da Acerra», dice il prefetto) ma anche un invito perentorio ai sindaci del napoletano affinchè «mettano in campo i vigili urbani per maggiori controlli su alcune attività a rischio perché occorre scovare i furbi che smaltiscono pneumatici, tessuti, pelli e scarti dell`edilizia senza rispettare le leggi. Facciano verifiche a tappeto anche se questo, dal punto divista elettorale, può comportare aspetti poco gradevoli. Il comune capoluogo, invece, su questo aspetto fa scintille», è la stilettata rivolta ai primi cittadini.
Nel frattempo, però, c`è il fronte più caldo: quello delle indagini. Perché la Procura di Napoli si prepara ad aprire un`inchiesta «di sistema», cioè ad ampio raggio sul fenomeno dei roghi tossici di rifiuti, che si è acuito quest`estate nel napoletano. Lo conferma il Procuratore aggiunto Rosario Cantelmo, al termine della riunione di coordinamento interforze convocata dal prefetto. «Non abbiamo elementi inequivoci per poter parlare della presenza della camorra nell`incendio delle ecoballe stoccate ad Acerra avvenuto il 19 agosto - spiega Cantelmo -, ma fa riflettere l`accaduto ed attendiamo altri elementi per poter affermare con certezza che non si tratti di cani sciolti. Nell`inchiesta dovrebbe rientrare il fenomeno degli incendi, appiccati quasi sempre da immigrati, per rubare il rame dagli impianti ferroviari». Ma quali possono essere gli interessi che hanno eventualmente spinto i clan ad appiccare il fuoco al sito di Acerra? Magari puntare al trasporto fuori regione di quei rifiuti che dopo le fiamme sono diventati tossici? O c`entra, nella vicenda, la vertenza deilavoratori dei consorzi? Cantelmo di più non dice ma aggiunge: «I siti delle ecoballe sono bombe ecologiche dove gli interessi della camorra sono moltissimi».
Ma il tema caldo resta quello dei roghi improvvisati. «Occorre evitare che i rifiuti rimangano per le strade», ha intimato il prefetto ai sindaci. «Se il ciclo della raccolta dei rifiuti funzionasse - sottolinea De Martino - si salterebbe il problema a pie pari». Inutile dire che i primi cittadini hanno sollevato due questioni. La prima: la mancanza di soldi; la seconda: molte arterie sono a cavallo di più comuni e ci sono problemi sulle competenze. «Scriverò una lettera a Caldoro e al ministro Clini per far sì che i sindaci abbiano più risorse da destinare alle bonifiche, ma più di questo non posso fare. Non è un passo indietro della Prefettura, ma il sindaco che attende l`erogazione di fondi per irrobustire la propria politica sbaglia. Quello che può fare oggi lo si faccia oggi», aggiunge il prefetto che ha affidato alla Questura un piano di controllo coordinato con tutte le forze di polizia, comprese quelle locali. Poi ci si rivede a fine settembre per verificareleazionimesseincampo.Mailpunto rimane sempre quello di ultimare il ciclo dei rifiuti ed evitare discariche improvvisate. «La lotta ai roghi di rifiuti non può essere affidata alla sola azione repressiva. Bisogna cominciare a mettere in campo - conclude il prefetto - ogni intervento possibile per evitare con operazioni ordinarie e straordinarie diraccolta, rimozione ebonifica i cumuli di rifiuti che alimentano i roghi. Solo così si può definitivamente debellare il fenomeno».
Il monito Bacchettate ai sindaci «Vigilate e basta discariche improvvisate sul territorio»