In cerca di rilancio L`ex area industriale di Bagnoli, interessata dai progetti di recupero ambientale

Clini: Bagnoli, basta perdere tempo

Il ministro per l`Ambiente promette velocità per il risanamento dell`area
22 agosto 2012 - Fabrizio Geremicca
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

NAPOLI — Il Governo accelera su Bagnoli. Ieri Corrado Clini, ministro dell`Ambiente, ospite alla trasmissione Prima di Tutto, su Radio i, ha annunciato novità in tempi brevi. «Nei siti di interesse nazionale — ha detto — sono aperte da troppo tempo e operazioni di bonifica. Appena insediati abbiamo semplificato le norme e le procedure che consentono la bonifica ed abbiamo iniziato da Porto Marghera, Trieste, la laguna di Maraño e Grado. Ora siamo su Bagnoli, Priolo e Taranto».
L`esponente dell`esecutivo ha stigmatizzato i ritardi che hanno ostacolato fino ad oggi gli interventi di rimozione dei veleni dai siti italiani inquinati, tra i quali, appunto, l`area napoletana dell`ex acciaieria.
«Abbiamo molto da fare. Purtroppo negli ultimi 15 anni in molti di questi siti è stato perso troppo tempo in discussioni e contenziosi, burocrazia barocca in un gioco dell`oca. Stiamo ora cercando di arrivare finalmente ad un risultato». Settembre potrebbe dunque essere un mese fondamentale. Sul tappeto, come ha ricordato qualche giorno fa il vicesindaco di Napoli, Tommaso Sodano, in una intervista al Corriere deì Mezzogiorno, c`è il nuovo protocollo d`intesa che disciplinerà gli interventi fondamentali per il recupero di quell`area. Vale a dire: la rimozione della colmata, prevista sin dal 1996 e neppure iniziata, e la bonifica dei fondali marini, avvelenati dagli idrocarburi policiclici aromatici rilasciati in decenni di produzione industriale. n nuovo accordo, che sarà siglato dopo l`estate tra Comune, ministero, Regione, autorità portuale ed altri enti, propone quel che era già previsto in origine e che era stato poi modificato nel corso degli anni: l`eliminazione della colmata precederà o sarà contemporanea all`intervento sui fondali. Un radicale cambio di rotta, suggerito da una precisa considerazione: le operazioni sulla piattaforma intrisa di veleni, se successive a quelle sui fondali, potrebbero rilasciare sostanze inquinanti, col rischio di contaminare di nuovo anche la sabbia.
Altra novità: i resti della colmata non andranno più a Piombino, sia per risparmiare i 20 milioni di euro di compensazioni ambientali previste a favore della cittadina toscana, sia perché lì resta forte l`opposizione ad accogliere gli scarti industriali provenienti da Napoli. A luglio, dunque, il ministero per lo Sviluppo Economico ha chiesto al provveditorato alle opere pubbliche della Campania e del Molise di annullare la gara varata in primavera e relativa esclusivamente ai fondali. Era stata aggiudicata ali` associazione temporanea di imprese che aveva come capogruppo Mantovani di Mestre, affiancata da Socostramo di Roma e Giustino Costruzioni di Napoli.
Si riparte da capo, in sostanza, con la speranza che stavolta si imbocchi la strada giusta e, soprattutto, che alle dichiarazioni di intenti seguano fatti concreti. A cominciare, naturalmente, dal trasferimento da parte del governo dei 48 milioni di euro tuttora congelati, come del resto i 258 (circa) che dovrebbero arrivare dalla Regione e sono fermi a causa della violazione del patto di stabilità. Sono trascorsi oltre sei anni da quel 23 luglio 2006, quando fu sottoscritto l`accordo di programma per Bagnoli. «Nell`arco di 24 mesi saranno completati i lavori e vedremo le persone che fanno il bagno», si azzardò a prevede Rocco Papa, all`epoca presidente di Bagnoli Futura. Come poi sia andata davvero, è storia arcinota.

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