Il Governo se ne occupi. Bagnoli è un`emergenza ambientale proprio come Taranto, non è detto che si debba intervenire solamente quando ci sono morti

Sodano: «Bagnoli come Taranto E non possiamo più attendere

«Clini si è impegnato a finanziare la rimozione della colmata, rispetti la promessa»
19 agosto 2012 - Fabrizio Geremicca
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

NAPOLI — «Ð governo rispetti gli impegni che ha assunto attraverso Ü ministro Clini, negli incontri che abbiamo avuto alcuni mesi fa. Bagnoli è una emergenza ambientale esattamente come Taranto. Non è che si debba intervenire solo se ci sono i morti».
Mentre la questione dello stabilimento Uva pugliese tiene banco ed impegna anche economicamente l`esecutivo - il 3 agosto il consiglio dei ministri ha approvato il decreto per la riqualificazione ambientale dell`area inquinata di Taranto, allo scopo di sbloccare i 336 milioni di euro previsti dal protocollo d`intesa siglato a fine luglio • restano al palo le due questioni prioritarie per il recupero dell`ex area Italsider napoletana. Ovvero: bonifica dei fondali e rimozione della colmata.
Senza quei due passaggi, peraltro previsti da una legge del 1996, ormai 16 anni fa, qualunque progetto di recupero della costa e del territorio, anche per fini balneari, come auspica il combattivo comitato Una spiaggia per tutti, che ha già raccolto 14.000 firme, è destinato a naufragare. «Sarebbe spiacevole — aggiunge Sodano — se l`urgenza di intervenire all`Uva di Taranto determinasse slittamenti ulteriori degli interventi per Napoli».
La colmata è un pericolo per la salute e per l`ambiente, come stabilito dal ministero dell`Ambiente e dalla Procura di Napoli, quando ha interdetto quell`area al villaggio della Vuitton`s Cup.
Vicesindaco Sodano, cosa sta facendo l`amministrazione comunale per solleci tare lo stanziamento delle risorse per rimuoverla? «La questione è stata già al centro di vari incontri, ai quali hanno partecipato dirigenti del ministero e, talvolta, lo stesso Clini».
Con scarsi risultati, si direbbe.
«Al contrario. A settembre sarà pronto un nuovo protocollo d`intesa tratutti i soggetti interessati. Ministero, Comune, Regione, e Autorità portuale in primis».
Che bisogno c`è di un nuovo protocollo? «E` necessario per apportare modifiche sostanziali al progetto. Si tornerà all`originale previsione, quella dell`intesa del 2006 modificata poi su richiesta della giunta lervolino. Ovvero: rimozione della colmata e bonifica dei fondali saranno effettuate contestualmente. Con Clini abbiamo concordato che intervenire sulla colmata solo in una seconda fase potrebbe compromettere le operazioni di disinquinamento già svolte».
Il Provveditorato alle opere pubbliche, però, ha già varato la gara per la bonifica dei fondali.
«A luglio il ministero per lo Sviluppo Economico ha inviato al provveditorato comunicazione di annullarla».
Quali saranno le altre principali novità del protocollo che sarà sottoscritto a settembre?
«Tramonta definitivamente l`ipotesi di portare a Piombino i materiali della colmata. Un progetto ormai apertamente osteggiato, in Toscana, che comporterebbe peraltro costì molto elevati, sia in termini ambientali, per trasferire i materiali, sia in termini economia. Sarebbero stati versati a Piombino almeno 20 milioni di euro in compensazioni ambientali».
Dove andranno dunque i materiali della colmata, se e quando sarà finalmente rimossa?
«Saranno inglobati nella darsena di levante del porto di Napoli».
Le risorse ci sono per intervenire contestualmente sul fondale e sulla colmata intrisa di veleni scaricati durante gli anni di attività della fabbrica?
«Sono disponibili i 50 milioni che il Provveditorato aveva già destinato alla gara per eliminare gli scarti industriali dai fondali. Altri 48 devono essere trasferiti dall`esecutivo, ma sono per ora bloccati dal decreto taglia spese. Venticinque milioni di provenienza regionale sono per ora fermi per i problemi legati allo sforamento del patto di stabilità. Complessivamente siamo sui 130 milioni circa».
Virtuali, se è vero che oltre 70 non sono in cassa.
«Il ministro Clini ha personalmente assunto impegni precisi, circa lo sblocco dei fondi. Non voglio credere che non li rispetti o che, alla luce della nuova emergenza Taranto, le esigenze di Bagnoli scivolino in secondo piano».
Centotrenta milioni sono sufficienti per la colmata e per i fondali, ammesso che arrivino?
«Sì, anche alla luce dei risparmi del nuovo progetto, quello che cancella l`ipotesi Piombino».
Allora, appuntamento a settembre, con la speranza che davvero sia la volta buona.
«Il mio ultimo incontro con Clini risale a metà luglio e mi ha dato garanzie che saranno trasferiti i fondi. Per la verità non appena si era insediato aveva detto che le risorse sarebbero arrivate prima dell`estate, poi si sono susseguite varie emergenze, dal naufragio del Giglio al terremoto in Emilia».
Ora c`è Taranto.
«Certo, ma Bagnoli non può aspettare ancora».

Powered by PhPeace 2.6.4