L´esercito apre la discarica. I soldati a Savignano. Il Pd: intercettazioni, ecomafie favorite

14 giugno 2008 - Roberto Fuccillo
Fonte: Repubblica Napoli
CALA l´esercito. E infatti i primi soldati sono comparsi ieri sera a Savignano, per l´apertura della discarica in Irpinia, che ha già accolto 200 tonnellate di spazzatura. È l´aspetto più rilevante del nuovo decreto varato ieri dal governo. 
Rispetto a quello di venti giorni fa, che prevedeva l´uso di personale militare nell´azione di vigilanza ai siti «unitamente» con la forze dell´ordine, il decreto di ieri presenta due passi avanti. Primo: i militari non solo sorveglieranno gli impianti di trattamento e selezione, ma li gestiranno anche dal punto di vista tecnico. Secondo: saranno parificati a agenti di pubblica sicurezza.
Il primo aspetto porta al passaggio di consegne degli impianti, segnatamente i cosiddetti Cdr, dalla Fibe al Genio militare. I Cdr sono da alcuni giorni di nuovo in tilt e ormai costituisco l´anello debole della catena. Come se non bastasse, Fibe ha comunicato duramente a Bertolaso che si tirerà indietro a partire dal 18 giugno. E da quella data il Genio dovrebbe invece entrare negli impianti, che peraltro verranno trasformati via via in impianti di compostaggio. I militari poi avranno compiti tecnico-operativi anche nelle discariche, sia pur affiancati dal personale civile. E infatti i primi avamposti militari si sono visti ieri pomeriggio a Savignano Irpino, dove è stata aperta la discarica: una ventina di persone, con due mezzi e una jeep, con il compito di montare le torri per l´illuminazione, le tende e i servizi igienici e anche di effettuare verifiche sulla qualità del materiale che verrà sversato.
Il punto che però suscita ancora più discussione è la funzione dei militari nella sorveglianza dei siti. Il decreto conferma che ci sarà l´equiparazione ad agenti di pubblica sicurezza. In compenso possono non essere armati. Opzione subito applicata ieri a Savignano, dove la situazione veniva ritenuta relativamente tranquilla. Forse anche come conseguenza dell´accordo raggiunto col Comune, che riceverà oltre 5 milioni a titolo di risarcimento per l´apertura della discarica. Soldi che il sindaco Oreste Ciasullo dice di voler utilizzare per esentare i suoi cittadini dalla addizionale Irpef e dalla tassa rifiuti.
Sarà comunque un utilizzo temporaneo quello dei militari nella gestione tecnica dei siti. Così ha commentato Bertolaso. Il decreto infatti prevede in realtà che gli impianti passino poi sotto il controllo delle varie province. Si tratta di un chiaro aggancio alla legge regionale, che prevede appunto la provincializzazione dei cicli, e infatti il decreto incarica anche la Regione di aggiornare il suo piano entro sessanta giorni dalla conversione in legge del decreto. Insomma militari sì, ma in via transitoria, sperando che il passaggio di consegne possa avvenire in tempi rapidi. Ci sono poi anche aspetti finanziari del decreto. I militari non avranno compensi aggiuntivi rispetto a quelli previsti dalle vigenti ordinanze di protezione civile. Anche Bertolaso non percepirà ulteriori emolumenti come sottosegretario. Ed è confermata l´istituzione presso la presidenza del Consiglio dei ministri di una commissione che entro sei mesi monitori i contenziosi in atto e formuli apposite proposte per la loro liquidazione. C´è anche un articolo che in pratica consente ai Cdr di trattare anche i rifiuti urbani non differenziati, con ciò chiudendo di fatto l´annosa querelle sulla qualità delle ecoballe da mandare a bruciare.
Le polemiche comunque non sono tardate. Soprattutto perché, appena uscita la notizia da Palazzo Chigi, il ministro per i rapporti col Parlamento Elio Vito ha annunciato che il decreto sarà tramutato in emendamento al vecchio decreto in questo momento già in via di conversione alla Camera. Le opposizioni sono insorte contro questa sovrapposizione di strumenti, temendo anche che la corsia accelerata per queste nuove norme fosse un po´ troppo veloce. In serata Vito ha assicurato che «il governo non ha nulla in contrario a un breve rinvio in commissione del decreto per l´esame dell´emendamento». Ma intanto il clima non è più tanto bipartisan come qualche giorno fa. Colpa anche del disegno di legge sulle intecettazioni. Che fa andare su tutte le furie Ermete Realacci, ministro ombra del Pd: «La camorra festeggia. Il tetto di 10 anni (il minimo della pena prevedibile per un reato al fine di effettuare le intercettazioni, ndr) è di fatto un via libera alle ecomafie e ai traffici illeciti di rifiuti. Serve poco andare a Napoli ogni settimana, è meglio che il premier si faccia spiegare dalle forze dell´ordine il ruolo risolutivo che le intercettazioni hanno avuto per fermare tante organizzazioni criminali che hanno smaltito illegalmente rifiuti in Campania e in tutto il paese».
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