Terra dei fuochi, il 23 vertice in Prefettura Cesaro da don Maurizio: «Giusto protestare»
CAIVANO. «Caro presidente, o si risolve il problema o chiudo la parrocchia». Un vero è proprio grido di dolore quello che don Maurizio Patriciello, alla guida della parrocchia di S. Paolo Apostolo nel Parco verde, ha rivolto al presidente della Provincia Luigi Cesaro che ieri mattina è andato a trovarlo in parrocchia. E l`appello non cade nel vuoto. Contro i roghi tossici che avvelenano l`aria, già daieri sera una pattuglia della polizia provinciale assicura una più assidua sorveglianza della zona. «Volevo vedere da vicino quello che don Maurizio sta denunciando e capire cosa si può fare nell`immediato», ha spiegato Cesaro, accompagnano nella visita dall`assessore provinciale all`ambiente Giuseppe Caliendo, dall`on. Pina Castìeilo e vicesindaco di Caivano Bartolo Pema. Da giorni don Maurizio Patriciello insieme ad associazioni del posto, sta portando avanti una forte battaglia ambientale per la vivibilità dell`area. «Ha ragione don Maurizio ad indignarsi e protestare - ha detto Cesaro - ogni giorno copertoni, masserizie e rifiuti tossici vengono bruciati appestando l`aria con fumi e miasmi. Credo che dobbiamo agire su due livelli, quello dell`intervento immediato, e quello della programmazione di una gestio ne del fenomeno nel tempo».
Subito dopo Cesaro ha sentito Caldoro e l`assessore regionale all`ambiente Romano, coi quali ha deciso di produrre un protocollo d`intesa dove individuare misure atte a contrastare efficacemente l`emergenza roghi. E dei roghi tossici si tornerà a parlare il 23 agosto in Prefettura, in un vertice convocato ieri al quale sono stati convocati i sindaci di 26 comuni del Napoletano. Il primo tavolo tecnico per discutere delle misure da adottare per salvare la cosiddetta terra dei fuochi si era costituito a fine 2009 e da allora, tra interventi decisi e cali di attenzione, il fenomeno degli incendi dolosi di spazzatura non è mai stato sconfitto.
Anzi, il perimetro a rischio si è esteso dalla zona Giugliano-Qualiano-Villaricca, verso il litorale domitìo fino all`areaflegreae, addirittura, dall`altro lato, fino alle pendici del Vesuvio, attraversando anche la città di Napoli.
«Basta notare un letto di combustione in strada, realizzato da gomme d`auto per capire che dalì a poco ci sarà un incendio», denunciano cittadini e ambientalisti che continuano a filmare e fotografare le colonne di fumo che si intravedono dall`asse mediano e dalla circumvallazione estema. Sempre più spesso l`incendio di gomme serve a occultare i residui di lavorazione industriale di pelli e vernici. In attesa di una normativa nazionale che imponga consorzi per lo smaltimento, oggi smaltire illegalmente i pneumatici costa meno della metà. Le ditte autorizzate ritirano i copertoni inutilizzabili per diciannove centesimi al kg. In pratica, buttare una gomma di una berlina costa un euro e cinquanta, iva compresa. Se, invece, ci si affida agli autotrasportatori senza scrupoli, ci silibera dell`ingombro al cinquanta per cento della spesa. «Non dobbiamo abbassare la guardia - dice Salvatore Onofaro, sindaco di Qualiano, uno dei comuni epicentro del fenomeno - L`incremento dei roghi che si sta registrando negli ultimi mesi richiede una nuova azione determinata».